Quakelab Center Vettore fabbrica di resilienza - Intervista a Emidio Albanesi
- Anna Cecilia Poletti e Angelo Gabrielli
- 3 feb 2019
- Tempo di lettura: 3 min

Emidio Albanesi è attualmente il Direttore di Restart (società di progetto nata nel 2010 per iniziativa della comunità imprenditoriale ascolana per la gestione del progetto di bonifica e riqualificazione dell’area SGL Carbon) ed è impegnato a titolo volontario (come tutti gli altri professori e professionisti coinvolti) nel progetto del Quakelab Center Vettore in qualità di esperto di progetti complessi.
In vista della Tavola Rotonda di presentazione che si svolgerà domani, 4 febbraio, alle ore 17.30 presso la sede dell'unione Montanta del Tronto e Valfluvione, gli abbiamo rivolte alcune domande:
Emidio Albanesi, come si è giunti alla progettazione del Centro di Ricerca sul Terremoto (Quakelab Center Vettore) e all'individuazione di Capodipiano di Venarotta come sito per la sua realizzazione?
Il progetto è la sintesi di alcune progettualità tra università nazionali ed internazionali prodotte nei primi mesi del 2017. Erano già evidenti gli scollamenti burocratici, la gravità dei danni su un’area vastissima dell’Appennino Centrale, acuita dalla perdita di memoria di terremoti devastanti precedenti che aveva così terrorizzato le popolazioni nella terribile sequenza di oltre 5 mesi. Così appariva oltremodo necessaria una idea che in maniera multisciplinare affrontasse il problema e potesse costituire “la fabbrica della resilienza” per le generazioni a venire.
Quali sono e da dove provengono i finanziamenti ottenuti per il suo impianto?
Mi permetto di precisare che siamo ancora alla fase di richiesta avanzata alla Regione e anche a valere sul cosiddetto Patto per la Ricostruzione e lo Sviluppo che tra gli altri progetti ha recepito anche questo. Per le tecnologie dei laboratori e le strumentazioni i fondi sono stati richiesti a valere sui fondi di Ricerca & Sviluppo.
I finanziamenti ottenuti sono sufficienti per l'avvio delle ricerche e la piena operatività del centro?
Preliminarmente all’attivazione del Centro occorrerà avviare la fase di organizzazione dei soggetti finanziatori, che avverrà attraverso la costituzione di una Fondazione specificatamente costituita. Questo in quanto l’edificio dovrà essere autofinanziato, in quanto la Unione Europea non finanzia gli edifici.
In che modo si garantirà nel tempo la permanenza del Quakelab Center Vettore e la continuazione dell'attività di ricerca?
La Fondazione dovrà sviluppare il Piano Industriale e di gestione per la sostenibilità economica del Centro, dovrà essere costituito un Comitato Promotore con il compito di coinvolgere soprattutto imprenditori locali e non per coprire il fabbisogno pluriennale di avvio. Poi i servizi erogati saranno la base della sostenibilità del Centro.
Quali azioni sono secondo lei necessarie, da parte degli amministratori, per garantire un'attività costante e utile al territorio?
Questo sarà compito della Governance della Fondazione
E' prevista la partecipazione di rappresentanti dei comuni (tecnici e/o amministratori) all'interno della governance?
La Governance ( Fondazione) dovrebbe rappresentare chi mette i soldi o conferisce il terreno ( pubblici e privati)
Oltre alla ricerca scientifica svolta dai ricercatori, il progetto prevede un'attività educativa svolta mediante forme di intrattenimento (edutainment) finalizzata sia ad educare che a divertire. Quali saranno i soggetti coinvolti? Può farci qualche esempio di tale attività?
Beh il riferimento ai Musei Scientifici o Science Center delle MUSE di Trento o di Corporea a Bagnoli, sono un esempio di strutture dove la scienza si coniuga alla divulgazione ed alla didattica e gli edifici hanno dimensioni coerenti con la gestione ed il numero di visitatori da gestire. Io immagino che con i geologi di Unicam, i professori di marketing turistico della UniMC e il supporto di un grande player nazionale nel settore dell’Edutainment, il viaggio dallo Science Center attraversando le faglie per arrivare al Centro della terra sia un viaggio didattico che dal fantastico ci porta nella realtà virtuale, stimolando curiosità e offrendo la conoscenza dei fenomeni.
Saranno creati all'interno del Centro, percorsi espositivi, aperti al pubblico in modo da prevedere una ricaduta turistica per il territorio?
E' evidente che come già detto nella risposta precedente che il QuakeLab Center Vettore dovrà rappresentare anche un “attrattore turistico” che offra a tutta l’area interna la visibilità utile alle microproduzioni enogastronomche, alle bellezze naturali degli ecomusei, delle terme, alla rete della ristorazione e della ricettività dei piccoli alberghi, agriturismi e B&B.
Quando si prevede che il centro sia ultimato e attivato a tutti gli effetti?
La iniziativa è pubblica e pertanto i vincoli sono maggiori, ma l’entusiasmo con il quale il Presidente Amici è stato promotore della iniziativa, l’adesione di tutti i Comuni della Unione Montana, la disponibilità del terreno da parte del Comune di Venarotta, costituiranno un forte volano nei confronti della Regione e dello Stato Centrale, nel contempo appare essenziale però il coinvolgimento di soggetti che investano le risorse di base per la realizzazione del Centro e la gestione della fase di avvio. Per poter cantierare il progetto questi elementi sono essenziali e il tempo non può essere inferiore agli 8/10 mesi. E’ una sfida per la Comunità locale ma anche per quella Regionale in tutti i settori, politici, sociali, professionali ed imprenditoriali.
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