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“Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vor

  • Roberta Pinotti - Ministro della Difesa
  • 17 apr 2015
  • Tempo di lettura: 7 min

Il ministro Pinotti cita una lettera del sindaco di Venarotta Fabio Salvi al discorso

per il 92° anniversario della costituzione dell'Arma Aeronautica a Ciampino il 31 marzo 2015

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Autorità civili, militari e religiose, Generale Graziano, Generale Preziosa, Capi di Stato Maggiore, gentili ospiti, rivolgo a tutti un sentito ringraziamento, a nome del Governo, delle Forze Armate e mio personale per aver voluto testimoniare con la vostra presenza in questa cerimonia il vostro legame di stima e vicinanza alla nostra “Arma

Azzurra”, così come, sin dall’inizio dei 92 anni della sua prestigiosa storia, viene affettuosamente chiamata l’Aeronautica Militare Italiana.

Ma consentitemi di non cominciare ricapitolando la storia aeronautica di questi 92 anni: vorrei infatti iniziare questo mio breve intervento con parole non mie, ma del sindaco di un piccolo comune della provincia di Ascoli Piceno, che dopo il tragico incidente di volo occorso ai due equipaggi di velivoli Tornado lo scorso 19 agosto, così mi scriveva:

“…Ho deciso di scriverle questa lettera Sig. Ministro perché ho maturato la convinzione che questo tragico incidente ha però creato qualcosa di speciale, eccezionale, un legame indissolubile tra i miei concittadini ed il Suo Ministero, la Sua Forza Armata, questa Aeronautica Militare, ai più non conosciuta in queste valli, che ha saputo piangere i suoi ragazzi con dignità ed orgoglio di appartenenza. Militari, Soldati, Uomini che hanno saputo, con la loro umiltà, conquistare i cuori della comunità che rappresento e che, in punta di piedi, si sono messi al servizio

delle autorità locali per rendere quanto più normale potesse essere un evento così tragicamente eccezionale. Ho deciso di ringraziarla con questa lettera perché questa esperienza mi ha permesso di conoscere una parte sana del nostro apparato statale, ha permesso a me e ai miei cittadini di vivere un momento di unità e di aggregazione, valori che rappresentano per tutti noi il vero concetto di Patria…”

Firmato dott. Fabio Salvi, Sindaco di Venarotta.

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Ai quattro caduti più recenti delle nostre Forze Armate, tra cui figura per la prima volta anche quello di un ufficiale donna, va il nostro pensiero riverente e commosso; ai familiari e alle persone care di questi ragazzi, e più in generale di tutti i caduti dell’Aeronautica e delle Forze Armate, va il nostro abbraccio corale e sincero, pur nella consapevolezza che a volte neanche lo scorrere del tempo ha il potere di lenire il senso di

vuoto provocato da questi lutti: anche se il sacrificio di questi quattro aviatori non è forse

contornato dalla dimensione quasi “epica” di chi muore in combattimento, non per questo motivo ha colpito tutti in maniera meno drammatica, e ci tengo a rimarcare come qualunque missione operativa, qualunque eventuale missione di difesa e sicurezza cominci già dagli addestramenti condotti quotidianamente e sistematicamente dai nostri equipaggi.

Perché qualsiasi attività militare, anche le più lontane dai Teatri Operativi comunemente ritenuti più pericolosi, da un lato impone grande preparazione e massimo impegno, dall’altro comprende sempre una percentuale di rischio.

Un altro esempio, se mai ce ne fosse bisogno, lo vediamo qui oggi, tra di noi: la concessione, tra le altre, della Medaglia d’Argento al Valor Aeronautico al Maresciallo Gianluca Brotto, che lo scorso 26 gennaio, nel corso di attività addestrative NATO condotte presso la base aerea spagnola di Albacete, non ha esitato a lanciarsi verso un collega avvolto dalle fiamme in seguito ad un incidente occorso ad un velivolo greco

riuscendo, nonostante le deflagrazioni, il trauma e gli incendi, a salvarlo rimanendo purtroppo ustionato egli stesso. Ho incontrato il Maresciallo Brotto sul posto nei giorni immediatamente successivi all’evento, insieme a tutti i coinvolti nell’incidente, e sono rimasta colpita dalla sua determinazione, dal suo spirito di sacrificio e soprattutto dal suo altruismo.

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A riguardo di quell’incidente, colgo l’occasione per rinnovare il nostro augurio, e la testimonianza del nostro affetto, anche al Maresciallo Giuseppe Romàta, ancora ricoverato presso il Centro Grandi Ustionati di Padova, ma in condizioni di costante miglioramento: tutti ci auguriamo che presto possa essere dimesso e tornare tra i suoi familiari e i suoi colleghi.

Questi esempi, anche nella loro drammaticità, costituiscono la testimonianza più estrema di quello spirito di sacrificio, di quel senso del dovere e del servizio alla comunità nazionale, di quell’attaccamento alle Istituzioni e ad un complesso ideale di principi e valori

assoluti che io definisco “militarità”: questo è ciò che l’Aeronautica Militare dimostra quotidianamente, da quasi un secolo, negli spazi aerei nazionali, euro-atlantici e in quelli dei vari Teatri di operazioni all’estero.

Riepilogare tutti gli impegni operativi dell’Arma Azzurra sarebbe qui troppo lungo, ma non posso esimermi, solo per citare le emergenze più recenti, dal ricordare che aeromobili italiani, pilotati e non pilotati, armati o meno, vengono impiegati anche nei cieli del Baltico, del Medio Oriente e del Mediterraneo centrale per contribuire agli sforzi, condivisi con i Paesi nostri amici e alleati, e volti alla salvaguardia della stabilità e della sicurezza internazionale.

Nella mia visita al personale impegnato nell’operazione multilaterale “Inherent Resolve” contro le barbare milizie dell’ISIS in Iraq, ho potuto rendermi conto in prima persona della qualità e quantità del contributo fornito dalla nostra Aeronautica. “Qualità” per l’eccellenza della capacità resa disponibile, con la grande persistenza dei Predator unita alla precisione dei Tornado, in modo da consentire alla coalizione di

continuare ad individuare obiettivi pericolosi, nonostante i recenti tentativi di occultamento e mimetizzazione, anche tra la popolazione civile, e minimizzando così il rischio di danni collaterali. Ma anche “quantità”, dato il consistente numero di ore di volo sinora effettuate: 630 per i Tornado, 596 per i Predator e 550 per i rifornitori KC 767.

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Facendo poi un balzo di alcune migliaia di chilometri verso Nord, non posso esimermi dal citare anche i nostri caccia “Typhoon” attualmente impiegati nell’attività di “Air Policing” sul Mar Baltico: con 220 ore di volo e ben 22 “scramble” reali, cioè vere intercettazioni di velivoli sospetti nei pressi dello spazio aereo dell’Alleanza atlantica, l’Aeronautica militare ha dato un tale dimostrazione di operatività da determinare la richiesta, proveniente da parte di taluni Paesi del “fianco settentrionale” della NATO, di prorogare il nostro impegno oltre la scadenza prevista per il 1° maggio, sino al 1° agosto 2015. Mi auguro che questa sensibilità venga estesa dalla NATO, come richiesto dal nostro Paese, anche nei confronti del suo “fianco meridionale”, e della crisi libica in particolare.

Nonostante i suoi 92 anni di vita possano apparire un periodo breve, se confrontati con quelli delle “sorelle maggiori”, le Forze Armate Esercito e Marina, lo sono però solo dal mero punto di vista cronologico: in meno di un secolo, infatti, le donne e gli uomini di questa meravigliosa Istituzione hanno saputo persino varcare la soglia del loro elemento “tradizionale”, l’aria, per spingersi lì dove recita il motto riportato sulla stessa prestigiosa Bandiera dell’Aeronautica: "Virtute Siderum Tenus" – “Con valore verso le stelle”: cioè

verso lo Spazio extra-atmosferico: nel mio discorso del 28 marzo dello scorso anno sottolineavo come l’encomiabile missione a bordo della Stazione Spaziale internazionale condotta dal Maggiore Luca Parmitano, ufficiale pilota e astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, fosse una grande dimostrazione della competenza tecnologica e della capacità di immaginare il futuro del nostro Paese; oggi, come cittadini italiani, solo un anno dopo possiamo provare lo stesso orgoglio e la stessa soddisfazione per l’analoga impresa che sta ora conducendo il Capitano Samantha Cristoforetti: entrambi sono espressione di un’Istituzione, la Difesa italiana, sempre più capace di garantire al Paese risorse umane e tecnologiche in settori strategici di altissima specializzazione.

Tutte queste attività e responsabilità, unitamente agli impegni connessi con lo stesso slancio verso l’innovazione connaturato con l’essenza della nostra Arma Azzurra, rappresentano una responsabilità complessa e onerosa.

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Complessa, per la difficoltà di padroneggiare i fattori di cambiamento che caratterizzano l’attuale panorama geo-strategico e tecnologico a livello globale. Onerosa, per l’entità del flusso continuo di risorse che è necessario garantire alla nostra Aeronautica, come a tutte le Forze armate, affinché “innovare” resti possibile, quantomeno in cooperazione con i nostri tradizionali amici e alleati; affinché le capacità espresse dall’Aeronautica Militare possano continuare a dimostrarsi rilevanti in una quanto mai ampia pluralità di ambiti, tra i quali comincia, finalmente, a delinearsi un processo di

integrazione europea anche nel settore della Difesa, un’ineludibile obiettivo per tutti. Proprio nella cornice aeronautica, peraltro, si registrano i passi più recenti - piccoli ma concreti – lungo tale percorso, con l’adesione italiana al Comando Europeo del Trasporto Aereo, proprio nell’ambito del semestre di Presidenza italiana dell’Unione europea, nonché la firma dell’accordo tecnico sul Centro Europeo dedicato alle operazioni di recupero ed evacuazione di personale militare e civile in territorio ostile, o potenzialmente tale, nel quale l’Italia – e in particolare l’Aeronautica Militare – gioca un ruolo-guida anche ospitandone a Poggio Renatico le relative infrastrutture. In futuro, l’integrazione della Difesa europea potrà trovare ulteriore consolidamento con l’apertura di un Centro a livello europeo per l’addestramento sugli Aeromobili a

Pilotaggio Remoto (APR) ad Amendola, ipotesi oggetto di una specifica proposta nazionale che s’inquadra nella più ampia cornice della cooperazione multilaterale europea nel segmento degli APR, ove l’Aeronautica Militare esprime, senza alcun dubbio,

un’eccellenza di rilievo internazionale; così come peraltro in diversi altri settori, come il rifornimento in volo, o il bio-contenimento e trasporto di pazienti altamente infettivi. Vorrei ricordare, a questo proposito, che l’avanzata capacità militare nel settore del bio-contenimento, la cui importanza si è rivelata in tutta la sua drammaticità con l’emergenza Ebola dello scorso anno, era stata pianificata e costruita con strategica

lungimiranza da oltre un decennio: i primi moduli sono stati acquistati già nel 2005, mentre nel 2006, ben 9 anni fa, ha avuto luogo il primo trasporto operativo, e nel 2010 si è concluso il relativo accordo interministeriale tra Esteri, Interni, Difesa e Salute. La collaborazione internazionale nel settore militare aeronautico non si limita comunque alla dimensione euro-atlantica: anche qui mi limito a citare per tutti un esempio recentissimo: sono appena tornata dal Sud-America dopo aver presenziato alla cerimonia di consegna del primo C-27J “Spartan” all’Aeronautica peruviana: il Presidente peruviano ha colto l’occasione della mia visita per chiedere se vi fosse la possibilità di formare piloti militari peruviani in Italia, richiesta sulla quale ho espresso parere favorevole per cementare i già solidi rapporti tra i nostri Paesi.

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Per sintetizzare al massimo, potrei quindi definire l’Arma Azzurra come “Cuore e

Tecnologia”, dove “cuore” significa anche solidarietà umana, protezione di chi è debole e vulnerabile, coraggio e perizia; così come è stato straordinariamente esemplificato dall’operato del personale dell’Aeronautica che oggi riceve le rispettive Ricompense al Valore ed al Merito Aeronautico per il coraggio, l’abilità e la grande professionalità dimostrate, nel corso degli ultimi anni, nelle operazioni in Afghanistan, nel corso di una delicatissima missione di estrazione ed evacuazione di personale civile, italiano e straniero, dal Sudan meridionale, nelle difficilissime operazioni di soccorso al traghetto Norman Atlantic in stretta collaborazione con la Marina Militare, ed in occasione, come ho

ricordato in apertura, del recente tragico incidente aereo sulla base di Albacete. Di tutto questo, come Ministro della Difesa, sono profondamente orgogliosa: ritengo che tutti gli italiani debbano esserne orgogliosi, e darne pienamente merito a tutte le donne e agli uomini della nostra Arma Azzurra, con particolare riferimento a chi riveste incarichi di comando e di particolare responsabilità.

Concludo rivolgendomi a chi forse mi è più caro: i più giovani, gli Allievi degli Istituti di formazione dell’Aeronautica; a coloro che, dopo essersi interrogati sul loro futuro, hanno scelto l’Arma Azzurra, vorrei ricordare le profetiche parole pronunciate quasi cinque secoli fa da Leonardo da Vinci:

“Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare”.

Viva l’Aeronautica, viva le Forze Armate, viva l’Italia.

 
 
 

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