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Intervista con Lidia Cavucci. Una candidata scomoda.

  • di Vanessa Angelini
  • 12 mag 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

"Mi dispiace dirlo, ma ho sempre visto solo una persona al comando: Leoni. Io contesto soprattutto il Sindaco. Fin dall’inizio ho notato che la sua opera amministrativa non era affatto votata al cambiamento, come mi aveva fatto credere in campagna elettorale, anzi, le cose sono andate via via peggiorando nel tempo. Mi sono sentita tradita. Ho provato ad avere un dialogo con lui ma mi sono sempre scontrata con atteggiamenti intimidatori ed arroganti."

Lidia Cavucci è candidata con la lista civica Noi con Voi per Roccafluvione.

Vive a Masciù (una delle nostre bellissime 54 frazioni) ed è madre di due bambini. Ha sempre vissuto a Radicina, finchè il dramma del terremoto l’ha costretta ad abbandonare la sua casa.

Per un anno ha vissuto nel centro di Roccafluvione, però appena ha potuto, è tornata ad abitare sulle sue amate montagne. La sua campagna elettorale si fonda sulla salvaguardia delle frazioni e dei cittadini che le abitano.

Donna di carattere con le idee chiare, la sua candidatura sta destando non poco stupore.

Ciao Lidia, quali sono i motivi che ti hanno spinta a candidarti?

Da anni, combatto da sola per i diritti delle frazioni. Non chiedo chissà cosa, solo i servizi che ritengo indispensabili, come un’adeguata viabilità e servizi di trasporto per i miei bambini.

Perché hai scelto proprio questa lista? Storicamente la tua famiglia è più in linea con la lista avversaria.

Mi dispiace dirlo, ma ho sempre visto solo una persona al comando: Leoni. Io contesto soprattutto il Sindaco. Fin dall’inizio ho notato che la sua opera amministrativa non era affatto votata al cambiamento, come mi aveva fatto credere in campagna elettorale, anzi, le cose sono andate via via peggiorando nel tempo. Mi sono sentita tradita. Ho provato ad avere un dialogo con lui ma mi sono sempre scontrata con atteggiamenti intimidatori ed arroganti. Voglio però puntualizzare una cosa, la mia candidatura non è dovuta solo al risentimento verso questa amministrazione, ho fatto lotte con tutte le compagini amministrative che si sono susseguite negli anni, soprattutto dopo aver avuto due bambini. Io ho vissuto l’incendio, le alluvioni, le nevicate ed il terremoto, io so quali sono i disagi ed i costi onerosi che sostiene chi sceglie di rimanere nelle frazioni e mi candido affinché le cose cambino.

Questa è una lista giovane, con nuovi volti e nuove idee. In più contiamo ben quattro donne in lista, ben al di sopra delle quote rosa previste dalla legge, a dimostrazione del vero cambiamento.

Cosa pensi di poter fare per le frazioni e per chi le abita?

Io voglio parlare con le persone, voglio ascoltare i loro bisogni e riportarli in consiglio comunale affinché vengano ascoltati, perché ci sentiamo davvero abbandonati. Soprattutto d’inverno quando il clima non è dei migliori e non ci viene garantita neanche una viabilità sicura. Le frazioni sono il cuore di questo paese, Roccafluvione è soprattutto le sue 54 frazioni e sono loro il fulcro di attrattiva turistica. D’estate, dove abito io, passano continuamente gruppi di moto da cross e biciclette, anche una trentina alla volta. Non ci sono aree attrezzate, tabelle segnaletiche, nemmeno una panchina per mangiarsi un panino o una fontanella per bere un po’ d’acqua. Più di una volta io stessa ho fornito bevande e ristoro a queste persone ed ho provveduto personalmente ad affiggere fogli indicativi affinché non sbagliassero strada.

Sono tutte cose bellissime Lidia, ma come pensi di poter risolvere la cosa?

Ci vuole tanto poco in realtà, oggi c’è tutta una cultura di riciclo dei bancali, dai quali è possibile ricavare ogni tipo di arredamento. Le ferramenta se ne disfano, si potrebbe, con un’opera di volontariato, attrezzare delle piazzole con panchine e tavoli ricavati da questi bancali e addirittura costruire qualche barbeque con materiali di riciclo. Sono veramente convinta che si potrebbe fare tanto spendendo pochissimo.

Sono tante le idee che mi piacerebbe portare avanti, ma prima di tutto intendo battermi per i servizi essenziali, perché noi non siamo cittadini di serie B.

 
 
 

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