La Piazza viva del Paese?
- rivefluvione
- 28 dic 2020
- Tempo di lettura: 6 min
Piazza Aldo Moro, a Roccafluvione è un luogo atipico. È una piazza e allo stesso tempo è qualcos’altro, più un luogo di passaggio che uno spazio di raccolta. Lo attraversa chi deve recarsi agli uffici comunali, chi deve andare alla Posta e, più frequentemente, chi deve recarsi dal medico di famiglia. Non è mai stato un luogo di incontro e di raccolta, nonostante ne abbia tutte le caratteristiche.
“Per piazza in urbanistica si intende uno spazio pubblico racchiuso all'interno di un centro abitato, più largo delle strade che vi convergono, in maniera che si crei uno spazio di raccolta.” (Wikipedia).

Piazza Aldo Moro, a Roccafluvione è un luogo atipico. È una piazza e allo stesso tempo è qualcos’altro, più un luogo di passaggio che uno spazio di raccolta. Lo attraversa chi deve recarsi agli uffici comunali, chi deve andare alla Posta e, più frequentemente, chi deve recarsi dal medico di famiglia. Non è mai stato un luogo di incontro e di raccolta, nonostante ne abbia tutte le caratteristiche. Nonostante sia limitata da un bar, dall’edicola, da uno dei ristoranti storici del paese, da diverse panchine, dall'unico monumento del paese e dalla fermata degli autobus, i cittadini di Roccafluvione gli girano intorno piuttosto che “viverla”. Alcuni decenni fa, quando fu demolito il vecchio edificio comunale, e per lunghi anni rimase uno spazio sterrato, era quotidianamente percorsa in lungo e in largo, dai ragazzi che andavano a scuola e che vi facevano la quotidiana partitella tra la fine delle lezioni e la partenza degli autobus che li riportavano alle frazioni. Dopo la scuola i maschietti avevano una unica scelta: il campetto del comune vecchio o il Campo della Fiera. Le ragazze, e i pochi non interessati al pallone, si aggregavano intorno al monumento ai caduti e ai suoi gradini. Dove si appoggiavano borse e libri, ci si sedeva chiacchierando e si giocava con le figurine in attesa del “postale” per chi tornava alle frazioni, o del pranzo per chi abitava in centro. Costruito il nuovo edificio comunale, molto lentamente, nel corso degli anni, la nuova piazza ha assunto la forma attuale ed è diventata più simile al salotto bomboniera che una volta ogni casa ospitava; si teneva in ordine ma si frequentava solo nelle grandi occasioni, quando c’era un ospite di riguardo o nei pranzi in famiglia in occasione delle ricorrenze. Per il resto ogni casa lo conservava come un altarino o un monumento. Per gli abitanti di Roccafluvione è diventato lo spazio vuoto che si percorre più nel suo perimetro che nello spazio interno che la caratterizza. La sua lenta costruzione, e l’incuria con cui è stata lasciata per lunghi anni dalle amministrazioni di tutti i colori che si sono succedute negli ultimi decenni, non hanno favorito la sua “vivibilità”. La bella installazione natalizia, realizzata con gusto e discrezione da Maria Adele Valentini è stata forse il primo tentativo di rendere uno spazio vuoto, e in una certa misura anche arido, in un luogo gradevole e fruibile, dai bambini in primo luogo, ma anche dai cittadini più adulti, e non solo per accompagnare i più piccoli, felicissimi di scorrazzare tra le renne illuminate e mobili, gli alberi addobbati, la slitta, i sacchi dei regali e un gigantesco Babbo Natale. La prima edizione del Mercatipico, che Maria Adele ha organizzato insieme a Guido Ianni, l’ultima domenica prima del Natale, ha raccolto una ventina di espositori artigiani e aziende locali di prodotti tipici, richiamando centinaia di persone, anche con il favore di una tiepida giornata di sole. Si è dimostrato in maniera inequivocabile come quello spazio, se adeguatamente gestito, possa diventare il cuore pulsante del paese, trasformandolo in un luogo di aggregazione: quello che generalmente è, appunto, una piazza.
Sarebbe auspicabile che l’amministrazione ne stimoli al massimo la fruibilità, organizzando eventi, ospitando installazioni artistiche temporanee, facendone, in poche parole, il cuore permanente e pulsante del paese. Il porticato che per due lati limita quell'area, si presta perfettamente, ad esempio, per ospitare installazioni artistiche temporanee, mostre, etc. Le associazioni locali, se opportunamente stimolate e supportate, avranno certamente le idee per “dare vita” al luogo e creare, finalmente, la piazza “viva” del paese.
Abbiamo chiesto a Guido Ianni, vicesindaco, e Maria Adele Valentini, consigliere di maggioranza, se è questa la loro visione della piazza per il futuro.

Guido Ianni: Sono d'accordo. La piazza deve diventare un vero e proprio luogo di aggregazione ed anche sede di eventi ed iniziative artistiche. Prima del lockdown avevamo pensato ad una mostra di pittura per ospitare le opere proprio sotto il loggiato che è davvero uno spazio che si puo' ben adattare a queste iniziative. Purtroppo, con le restrizioni anticovid, non e' facile e spesso non e' stato possibile proporre eventi ma verranno tempi migliori. Ricordiamo che da un annetto circa accanto alla panchina rossa contro la violenza sulle donne e' presente anche una piccola mini libreria ed e' proprio nostra intenzione rendere Piazza Aldo Moro un punto di riferimento e di incontro per la nostra comunità.
Avete intenzione di riproporre il Mercatipico e farne un appuntamento ricorrente? Guido Ianni: Siamo molto soddisfatti della partecipazione alla prima edizione del Mercatipico sicuramente anche perché la data del 20 dicembre, proprio precedente alle festività natalizie, e' stata indubbiamente "azzeccata". Per noi era comunque la prima edizione e vorremmo riproporre il Mercatipico ogni mese a partire da febbraio o da marzo e stiamo valutando con gli altri la data piu' idonea e probabilmente la prima o l' ultima domenica di ogni mese, sperando ovviamente in un miglioramento generale di questa pandemia globale. Mercatipico deve essere una vetrina per tutte i produttori agricoli, gli allevatori e gli artigiani del territorio e darà spazio, come in questa prima edizione, anche agli hobbysti e a tutte le persone creative di questo territorio e dei comuni limitrofi. Maria Adele, la tua installazione natalizia si è arricchita del contributo degli studenti della scuola media. Pensi di coinvolgerli in futuro nella realizzazione di installazioni in piazza? Hai già qualcosa in mente?
Maria Adele Valentini: Sicuramente la collaborazione con gli studenti proseguirà. Il presepe in piazza e' stato realizzato dagli studenti delle medie, con il supporto di alcuni docenti oltre al mio personale. Essere consigliere e lavorare nella scuola sicuramente facilita le possibilità di collaborazione con gli studenti. Ho diverse idee in mente e accogliamo di buon grado le proposte e le idee che proverranno dai ragazzi. Guido, già in passato, sono state avanzate proposte di concentrare la maggior parte delle iniziative del comune in piazza, un luogo molto più fruibile ad esempio dello spazio antistante il palazzetto. Quale è la tua opinione in proposito? Per esempio: perché non riportate il mercato in centro, con i mezzi più ingombranti lungo la strada o nel parcheggio che la costeggia e gli altri ambulanti in piazza?
Guido Ianni: Riportare il mercato in piazza e al centro è una scelta che va presa in modo congiunto con tutto il gruppo consigliare. Riguardo alla scelta di concentrare tutte le iniziative in piazza comprese la festa patronale crediamo che anche l' area del palazzetto dello sport abbia un ottimo potenziale perché offre sicuramente spazi piu' ampi e anche una maggiore sicurezza per le famiglie con bambini. Avere una piazza su una strada così transitata comporta dei vantaggi ma anche alcune limitazioni. Riteniamo che ogni iniziativa o evento debba prevedere la location piu' adatta anche se spesso queste sono scelte in cui si lascia massima libertà agli organizzatori o alle associazioni promotrici.
Maria Adele: Il comitato festeggiamenti di Marsia, ad esempio, ha scelto di svolgere il programma civile della festa del patrono al palazzetto. Quello che ci auguriamo è che queste iniziative possano tornare presto perché questo 2020 è stato davvero avaro di eventi e di occasioni di aggregazione e tutti ne conosciamo il motivo.
In prospettiva, quando sarà finalmente possibile assegnare ai medici di base uno spazio più adeguato, soprattutto dotato di ampia Sala di aspetto e almeno un bagno per i pazienti, si libererebbero dei locali che potrebbero essere destinati a un museo della Civita contadina, una sala lettura, un centro di documentazione turistico. Sono tutti elementi che contribuirebbero a creare la pazza che c’è ma in un certo senso non c’è. Che ne pensate? Guido Ianni: Come tutti sanno, da tempo si prospetta la realizzazione di un nuovo polo medico e ambulatoriale all'ex asilo ed a breve ciò diventerà realtà grazie al finanziamento dell'adeguamento sismico della struttura. Come hai detto verranno a liberarsi gli spazi sotto al loggiato attualmente occupati dagli ambulatori che saranno sicuramente destinati ad attività culturali, mostre sulle nostre tradizioni, biblioteca e mediateca. Tutto questo contribuirà a rivitalizzare la piazza e a renderla probabilmente il fulcro del nostro capoluogo. In conclusione siete soddisfatti delle vostre iniziative? Sono state realizzate con la collaborazione dei volontari? Avete riscontrato interesse e apprezzamento? O, come spesso avviene nei piccoli centri, siete stati criticati?
Maria Adele: Nonostante il periodo non certo favorevole siamo soddisfatti di Mercatipico e delle diverse iniziative che proponiamo insieme agli altri amministratori. Il gruppo volontari, sempre attento e presente ha dato un supporto fondamentale anche in occasione dell' organizzazione di Mercatipico e non possiamo fare altro che ringraziare sempre il gruppo e i suoi referenti per il grande aiuto che forniscono costantemente. L' idea del Mercatipico ha ricevuto molti piu' apprezzamenti che critiche anche se in un periodo cosi' particolare qualche critica in merito al fatto che qualsiasi iniziativa in questo momento puo' provocare assembramenti difficili da controllare..su questo possiamo dire che siamo stati presenti tutta la giornata ed abbiamo tenuto la situazione costantemente sotto controllo.
Guido Ianni: E' già difficile farsi promotori di iniziative e in questo momento lo è ancora di più, ma era giusto, secondo noi, ravvivare il territorio e i produttori locali con il Mercatipico svolto peraltro nella massima sicurezza.
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