Roccafluvione - Leoni al rallentatore
- Angelo Gabrielli
- 20 apr 2015
- Tempo di lettura: 5 min
Trasparenza, bilancio partecipato, sedute del consiglio in diretta web, mancata apertura di uno spazio polivalente per le iniziative culturali, carenza di iniziative e progettazioni. Tutti i "ritardi" dell'amministrazione di Francesco Leoni, a quasi un anno dall'insediamento.

Poco meno di un anno fa, con l'avvento dell'amministrazione Leoni, Roccafluvione era un paese pieno di speranze. Un nuovo gruppo di giovani, capitanati da Francesco Leoni, si insediò alla guida del comune, con un programma che prometteva la rivitalizzazione di un territorio, paesaggisticamente bellissimo ma pressochè sconosciuto al circuito turistico ed escursionistico. Primo obiettivo della giunta Leoni fu la marcia indietro sul progetto di costruzione di un nuovo plesso scolastico a Capodiapiano di Venarotta, dove sarebbero dovuti confluire gli studenti dei comuni di Venarotta, Montegallo, Palmiano e, ovviamente di Roccafluvione. Era uno dei punti centrali del loro programma elettorale e la promessa fu mantenuta.
Per tutto il resto stanno ancora lavorando. La prima grossa sorpresa, era il principio dell'autunno, avvenne all'approvazione del bilancio comunale di previsione. Nel proprio programma elettorale, in ossequio al principio di trasparenza, era stato affermato che non solo tutte le sedute del consiglio comunale sarebbero state trasmesse in diretta web, ma che il bilancio stesso sarebbe stato partecipato. Il bilancio fu invece discusso, senza nessun invito alla partecipazione pubblica, fatto salvo i doveri di pubblicazione nelle apposite bacheche comunali, mentre delle trasmissione on line delle sedute del consiglio nemmeno l'ombra, né ad oggi è stato provveduto.
A specifiche richieste di chiarimento, il vicesindaco informò che il regolamento del comune vieta espressamente la ripresa delle sedute del consiglio. Ovviamente è nei poteri del consiglio comunale modificare il regolamento, ma a quasi un anno dall'insediamento, niente è stato ad oggi modificato.
La trasparenza, che era una delle parole d'ordine del gruppo di Leoni, è stata, una volta ancora, ignorata a fronte di una situazione ereditata dalle precedenti amministrazioni e che ha coinvolto tutto il paese in accesissime discussioni. I nuovi amministratori hanno verificato che venivano pagate dalle casse comunali un numero di schede SIM (non si sa con precisione ma da ambienti vicini alla giunta abbiamo appreso che sarebbero da 12 a 15) intestate a ex collaboratori del comune o persone che pur non avendo un incarico specifico, erano forse stati destinatari di questa attenzione per qualche collaborazione prestata occasionalmente. Sta di fatto che, pur essendo venuti meno questi rapporti, per disattenzione o negligenza, il comune ha continuato a pagare le tasse di concessione governativa per anni e anni.
Il sindaco, pur avendo pubblicamente annunciato la rescissione di questi contratti si è rifiutato di rendere noti i nomi degli intestatari degli stessi, anche rispondendo negativamente ad alcune richieste di accesso civico presentate, sia dal sottoscritto che da altri cittadini. Di conseguenza sono fiorite nel paese una serie di presunte indiscrezioni, o semplici illazioni, per le quali una buona metà del paese potrebbe essere stato interessato da questi indebiti favori.
Una negazione ingiustificata e fatta a proprio rischio e pericolo in quanto, qualora si dimostrasse che la concessione di queste SIM abbia costitito un danno per l'erario, si potrebbe configurare, per gli amministratori stessi, una mancata denuncia all'autorità giudiziaria di un reato di cui sono venuti a conoscenza nell'esercizio delle proprie funzioni. Si può tranquillamente affermare che per una amministrazione presentatasi come un campione di trasparenza non è stato un bel bigietto da visita.
Un'altro punto caratterizzante del programma della lista Leoni, è stata la promessa di adeguare le tariffe comunali in base al reddito. Lascia senza parole la decisione della giunta di ignorare, nella delibera per la TASI, ogni detrazione o riduzione che tenesse conto della capacità contributiva della famiglia. L'amministrazione ha motivato questa mancata concessione delle riduzioni con l'affermazione che l'aliquota stabilita sarebbe stata la più bassa dei comuni limitrofi, cosa ampiamente dimostrata non vera da uno studio comparato pubblicato dalla lista dell'opposizione. Un imprevedibile passo falso.
Tutto qui? Purtroppo no. La cosa forse più grave è che in questo lungo periodo non è stato inoltrato alcun serio progetto di finanziamento per tutte le opere che sono state promesse nel programma elettorale. Niente di niente che riguardi la riapertura dei sentieri ormai impraticabili dall'incendio del 2007. Niente riuardo alle piazzole di sosta e alla dotazione di adeguata tabellonistica per favorire le escursioni verso i nostri magnifici luoghi lontani; nessun progetto di recupero.
Se poi pensiamo a un lavoro, praticamente a costo zero, che avrebbero potuto svolgere tutti i volontari che si erano dichiarati disposti a farlo, di immissione in rete di tutta la documentazione fotografica, antropologica, sociale, e storica dei nostri territori, la colpa diventa grave, perchè se alcun interventi non si possono intraprendere (ma si possono pianificare, intanto) senza adeguate risorse, così non è per il lavoro di pubblicizzazione del territorio, che sappiamo custodire scrigni di incomparabile bellezza, sconosciuti, spesso, agli stessi cittadini di Roccafluvione.
La sensazione, è che l'amministrazione si sia rinchiusa in un arroccamento autororeferenziale, in cui, le attività quotidiane di gestione ordinaria, prosciugano tutte le loro energie disponibili. Ci si è quindi rassegnati a una pura gestione dell'esistente, gestendo per lo più i progetti ereditati e finanziati dall'amministrazione precedente, e, per quanto riguarda i servizi, una loro evidente riduzione (corsi di teatro, scuola di musica ludoteca).
Infine il tasto dolente della cultura. Praticamente in un anno di amministrazione la giunta Leoni non ha prodotto autonomamente, che la festa di carnevale al palazzetto dello sport, che pure è stato meritoriamente messo a norma e fruibile per qualsiasi manifestazione senza i vincoli imposti dalle più recenti normative.
Un caso particolare poi è la mancata apertura della biblioteca. Esistono a Roccafluvione 2 biblioteche, una comunale, in uno spazio troppo angusto per essere fruito, e una di un'associazione culturale che ha raccolto e catalogato più di 1.500 libri, che l'associazione sarebbe felice di mettere a disposizione del comune, qualora vi si dedicasse uno spazio fruibile. Nonostante ci sia il Centro Polivalene per la terza età, con le pareti nude, non si è voluto provvedere a portarvi i libri. Con qualche tavolo, considerato che le sedie già ci sono, l'installazione del proiettore è a disposizione, e con l'acquisto di un paio di computer con collegamento a internet, si sarebbe potuto creare uno spazio aperto, gestito da volontari, dove proiettare film, leggere un libro, navigare su internet, oltre che oranizzarvi la proiezione di film, presentazione di libri, eventuali conferenze o incontri dibattito. Niente di tutto questo. Recentmente interpellato un esponente dell'amministrazione ha dichiarato che devono decidere se portare la biblioteca al centro polivalente o all'ex asilo. 11 mesi non sono bastati per deciderlo.
Con tutta la comprensione per l'inesperienza di molti e con la necessità di un po' di inevitabile rodaggio, sia per gli amministrati che per i consiglieri, è decisamente troppo poco, e lo scontento comincia a serpeggiare.
Comments