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La grotta sulla parete del fiume. La leggenda della gallina dalle uova d'oro.

  • Angelo Gabrielli
  • 25 apr 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

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Sotto la chiesa sul Ponte Nativo, sotto l'arco naturale di pietra arenaria che unisce le sponde del Fluvione, lungo la strada che porta a Casacagnano, c'è, a Roccafluvione, una grotta, situata a metà dell'impervia parete del fiume, di cui pochi hanno sentito parlare e nessuno dei suoi cittadini viventi, ha probabilmente mai visto all'interno.

Raccontano, i vecchi del paese, che vi dimorasse una gallina misteriosa, che ogni tanto, a volte a distanza di anni, a volte a distanza di generazioni, appariva, gironzolando lungo le rive, o aggirandosi guardinga per il paese, senza che nessuno ne rivendicasse la proprietà, poi scompariva, sempre in prossimità della minuscola chiesa di Sant'Antonio, che qualcuno, tanto tempo fa, ebbe l'idea di costruire sul piccolo ponte che attraversa il Fluvione, che scorre molte decine di metri al di sotto. Si racconta che, una volta salita sul parapetto antistante l'ingresso della cappella, si lanciasse nel vuoto, senza che se ne scorgesse traccia per molti anni.

Tutti pensavano che, date le ridotte capacità volatili che normalmente si attribuiscono a una gallina, avesse fatto una brutta fine. Ma, regolarmente, dopo qualche tempo, eccola riapprire e gironzolare, con un fare che, a taluni, appariva circospetto e curioso, per le vie del paese.

In realtà, nessuno potrebbe con certezza affermare che si trattasse della stessa gallina. Varie, infatti, erano le descrizioni del suo piumaggio, ma tutti erano indotti a pensare che fosse sempre la stessa, sia perchè i ricordi, si sa, sono a volte evanescenti, sia perche, ogni volta, qualcuno la vedeva scomparire mentre si tuffava nel vertiginoso baratro che si apre sotto il ponte, con poche probabilità di atterrare incolume, secondo le ragionevole ipotesi degli abitati del luogo, salvo poi, qualche tempo dopo, vederla riapparire.

Fu così che in paese, cominciarono a circolare strane voci. Non poteva essere certo una gallina comune. Echi della sua presenza risalivano, del resto, ai nonni più lontani, e anche questi raccontavano di averne sentito parlare dai vecchi che, a loro volta ne vevano sentito parlare dagli antenati. Sembrava che esistesse da sempre. Forse da prima ancora che sorgesse il paese.

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Accadde un giorno, tanto tempo fa, che uno degli abitanti del luogo, mentre attraversava di notte il piccolo ponte, che non aveva allora che un bassissimo parapetto, incespicò in qualcosa che poi raccontò essergli sembrato una gallina. Disse che l'aveva sentita starnazzare furiosamente mentre lui cadeva nel vuoto, e, per sua immensa fortuna, la fitta selva di arbusti che copre la parte superiore della parete del fiume, attutirono e poi arrestarono la caduta e lo rimbalzarono nell'interno umido di una piccola grotta, è lì, frastornato e sollevato per l'immenso pericolo scampato, si addormentò.

Quando poi al mattino fu opportunamente tirato in salvo con delle funi, dai vicini richiamati dalle sue richieste di aiuto, raccontò che al risveglio aveva visto, nell'angolo più lontano della grotta, una gallina, forse la stessa con cui aveva incespicato, che covava appollaiata un grandissimo nido di uova che... alla primi luci del sole che filtravano all'interno, realizzò che... erano d'oro!!

Quando però fece per avvicinarsi, la gallina si alzò dal nido e fece rapidamente scivolare le uova in una piccola apertura della grotta, dove poi si rifugiò lei stessa. L'apertura era troppo piccola perchè potesse entrarvi, e anche tentando di esporare con il braccio il nascondiglio, non riuscì ad arrivare né alle uova, né alla gallina.

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Ovviamente, non appena risalito raccontò a tutti della sua scoperta, e subito fu organizzata una spedizione per recuperare il prezioso tesoro. Quando però tornò a calarsi con le funi, insieme ai suoi compagni, dell'apertura in fondo alla grotta non c'era traccia, né c'era traccia della gallina o delle sue preziose uova.

Quando risalirono, qualcuno dei suoi compagni disse che probabilmente la gallina se l'era sognata; qualcuno disse che forse era stata la conseguenza della caduta; qualcun altro che aveva forse già sbattuto la testa da piccolo, e altri addirittura gli chiesero qunti fiaschi di vino si fosse scolato quella sera.

Qualche altro però fece notare che nella grotta c'erano, effettivamente, tracce di escrementi di gallina e qualche piuma in giro. Altri però dissero che sicuramente erano piume ed escrementi di uccello.

Per lungo tempo i giovani del luogo, ogni tanto organizzarono una calata nella grotta alla ricerca del tesoro, o, quantomeno, della preziosa gallina, ma nessuno la trovò mai.

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Passarono gli anni e la storia fu presto raccontata come il frutto di una allucinazione di un ubriaco, per di più che aveva subito una serie di botte in testa. E nessuno ci pensò più.

Regolarmente, però, ogni volta che una gallina sconosciuta si aggirava per il paese, il sospetto che in quella grotta si nascondesse un prezioso ed inesauribile tesoro cominciò a insediarsi nella mente di molti. Non si contano le spedizioni nella grotta che furono, nel corso del tempo, organizzate, alla ricerca della gallina dalle uova d'oro.

Con il passare del tempo, poi, qualcuno cominciò a dire che la gallina non c'era perchè qualcuno l'aveva trovata e si era guardato bene dal dirlo. Ancora oggi il mistero rimane, e ogni volta che qualcuno vede aggirarsi una gallina sconosciuta, nei pressi della chiesetta sul ponte, il pensiero torna al prezioso tesoro, che forse qualcuno da tanto tempo ha trovato, ma forse no...

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Foto gentilmente concesse dal gruppo speleologico Grotte Picene

 
 
 

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