A Roccafluvione è nata la De.Co
- Angelo Gabrielli
- 23 mag 2015
- Tempo di lettura: 3 min
“Un marchio che serva a far individuare il luogo d’origine e peculiare di un certo prodotto, vuol dire aiutare le imprese locali. Se poi, in un territorio, c’è la capacità di fare rete tra Comuni, si può produrre uno sviluppo di proporzioni sorprendenti.”

L'identità di un territorio è definita da molti fattori, le testimonianze storiche e artistiche, le caratteristiche del paesaggio, le sue tradizioni, ma anche dai suoi prodotti tipici, piccole produzioni di nicchia che rischiano di soccombere alla forza omologante imposta da una civiltà dei consumi sempre più globalizzata e uniformata agli interessi della produzione industriale di massa.
Salvaguardare le tipicità locali con un marchio che serva a far individuare il luogo d’origine storico-geografica di un certo prodotto è una possibilità che la Legge dello Stato. ha consegnato ai comuni d'Italia per tutelare la sopravvivenza della tradizione eno-gastronomica. Il marchio si chiama De.Co (Denominazione Comunale di Origine) e da qualche mese Roccafluvione è entrata nel gruppo dei circa 1.000 comuni che in Italia, fino ad oggi, se ne sono dotati, il primo nella provincia di Ascoli Piceno e tra i primi nella regione.
Il marchio De.Co di Roccafluvione, realizzato da Luca Galotto, è una riproduzione in chiave moderna dell'antico stemma comunale di Rocca Casaregana, embrione dell'attuale comune, che sormonta un ponte che richiama lo storico Ponte Nativo che unisce le due sponde del Fluvione in prossimità del centro del paese. La presentazione del marchio è avvenuta a Venarotta, ai primi di gennaio 2015, nell'ambito della manifestazione Truffle&Co, essendo il tartufo nero pregiato una delle produzione di punta del nostro territorio.

L'istituzione della De.Co e il suo Regolamento sono già stati approvati dal comune. E' stato inoltre istituito un registro comunale delle produzioni agro-alimentari tipiche. Il produttore interessato al riconoscimento di un prodotto De.Co può fare richiesta al comune presentando la documentazione che ne attesti le caratteristiche e che evidenzino ia tipicità del processo di produzione.
Una apposita Commissione, nominata dal Sindaco, si pronuncerà sull’ammissibilità dell’iscrizione nel registro De.Co. ai fini dell'attribuzione del marchio.
“Sono già pervenute diverse richieste di iscrizione al Registro da parte di produttori di zafferano, ma siamo in attesa del completamento dell'iter della registrazione del marchio, che abbiamo chiesto anche a livello europeo, prima che il sindaco nomini la commissione” ci comunica Ernesto Galiè, vice presidente dell'Unione Montana della ValFluvione e consigliere comunale che ha seguito la procedura per l'istituzione del De.Co. - “Non appena la commissione sarà insediata procederemo alla valutazione delle richieste”.

“Un marchio che serva a far individuare il luogo d’origine e peculiare di un certo prodotto, vuol dire aiutare le imprese locali. Se poi, in un territorio, c’è la capacità di fare rete tra Comuni, si può produrre uno sviluppo di proporzioni sorprendenti.” - Lo afferma il Prof. De Donno, autore del saggio «De.Co. Denominazioni Comunali. Sviluppo Locale e Strumenti di Marketing territoriale - “A Vicenza è nato un Consorzio di Comuni che hanno saputo tutelare le loro produzioni tradizionali e promuovere il territorio, sia sotto il profilo turistico che ambientale, proprio grazie alle Denominazioni Comunali di Origine. Sono stati bravissimi a fare rete tra enti locali. “
Nella nostra zona, in un raggio di molte decine di chilometri solo il comune di Amatrice si è dotatao di un marchio De.Co., ed è stato il pioniere nel nostro territorio. Pecorino, guanciale e gnocchi ricci sono già stati registrati nel comune famoso in tutto il mondo per la ricetta dell'Amatriciana. Sarebbe auspicabile che in fututo i due comuni comincino a collaborare per avvantaggiasi reciprocamente della promozione dei rispettivi prodotti tipici. Dopotutto Amatrice non è così lontana.
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