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Luigina e le ragazze della pallavolo

  • Anna Cecilia Poletti
  • 24 mag 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Mani che dietro la schiena segnalano schemi.

Rimbombano suoni.

Tonfo sordo. “Mia!”

Passaggi rapidi. Aria tagliata, crescendo di elettricità. Ingranaggio perfetto.

Muro.

Passaggi rapidi. Salto. Schiacciata. Tonfo.

Esultanza di mani: applausi, pacche, grida.

Tonfo sordo. Avambracci. Passaggi rapidi

“Tua!”

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“TUA?!?!”

Capitava, a volte, nei tornei scolastici di sentirlo e puntualmente l’insegnante si arrabbiava. Se c’è un termine che nella pallavolo non esiste è “TUA!” perché nella pallavolo ognuno è responsabile per sé e per gli altri. Non si delega.

Conosciamo più da vicino uno sport di squadra che esercita da sempre un grande fascino tra le ragazze. Incontriamo le ragazze della squadra di volley di Roccafluvione e Luigina Agamennone, loro allenatrice da 5 anni. Laureata in scienze motorie da sempre svolge attività a contatto con i bambini e le ragazze e gioca a pallavolo da quando aveva 8 anni. Formare una squadra è un lavoro lungo e paziente; il primo gruppo a Roccafluvione aveva un’età compresa tra i 10 e i 13 anni. Quest’anno hanno disputato il campionato di seconda divisione under 16 e under 18 con discreti risultati, prestando attenzione soprattutto alla crescita delle singole ragazze. Nel corso del tempo i gruppi assumono contorni differenti; persone che vanno via, altre che arrivano fanno sì che l’identità del gruppo sia in continua evoluzione.

Luigina, qual è l'elemento distintivo da cui intuisci che un gruppo di ragazze è diventato una squadra?

In realtà ci sono più elementi. I principali sono l’aiuto reciproco per raggiungere lo stesso obiettivo e il piacere di stare insieme anche al di fuori della palestra.

Emerge una valenza di questo sport anche psicologica e sociale. Cosa ha significato nella tua adolescenza la pallavolo?

Era tutto, così come avviene adesso. Mi ha aiutato a crescere sotto tutti i punti di vista, sia tecnico che caratteriale.

Nella crescita della persona quali sono le peculiarità dello sport individuale e di quello di squadra?

Dal punto di vista comportamentale lo sport di squadra permette di acquisire un maggiore spirito di collaborazione e di sacrificio. Permette anche di socializzare più facilmente.

È uno sport quindi nel quale si lavora su se stesse e sulla squadra. In che consiste l'allenamento delle singole atlete e quello della squadra?

L’allenamento è costituito da una prima parte di esercizio fisico individuale e da una seconda parte nella quale si svolgono esercizi di tecnica con la palla a coppie e infine il gioco 6 contro 6.

C'è un motto particolare della squadra?

In realtà negli anni abbiamo scelto diversi motti ma non ce n’è stato nessuno che si è imposto sugli altri

Conosciamo a questo punto la squadra, oggi composta da Francesca Silvi, Alessia Simonella, CristianaTrasatti, Ilaria Trasatti, Noemi Fioravanti, Claudia Bufagna, Sharon Apostoli, Sofia Federici, Ilaria Galiè, Flavia Rossi.

Ragazze, cosa rappresenta per voi la squadra?

La squadra, molti di noi la intendono come un gruppo formato da individui, noi la squadra la intendiamo come una seconda famiglia, nella quale si litiga e si fa pace. Nella quale ci sono i genitori che corrispondono agli allenatori che a volte potresti non sopportare perché ti fanno stare in panchina un’intera partita o ti fanno correre un po’ di più. Magari a volte puoi stimarli, in fondo ti fanno crescere. Nella squadra ci sono anche le compagne che sono la rappresentazione delle proprie sorelle/fratelli, con le quali scherzi, ridi, giochi e litighi. Abbiamo imparato a sopportarci finché siamo arrivate a oggi che il termine “sopportarci” è stato sostituito da “volerci bene”. Ora siamo una vera squadra.

Siete emozionate prima della partita?

Prima della partita l’emozione è forte, tutte pronte. Pronte a dare il meglio per portare a casa la vittoria. L’emozione della partita è troppa e riflettendoci sopra pensi che non darai il meglio di te, che non sarai abbastanza concentrata, ma ti impegni perché lo vuoi davvero. L’istante prima della partita è il momento in cui pensi “Oggi darò il meglio per divertirmi e vincere”

Come vi preparate alla partita?

Scendiamo in campo e iniziamo a riscaldarci provando a dare quel po’ in più per farti notare dall’allenatore e che ti permetterà di giocare quel po’ in più… quel po’ in più per far capire che sei pronto.

Per quanto tempo resta l'emozione di una vittoria?

La vittoria, che bella parola, lo è ancor di più quando la raggiungi. L’emozione della vittoria è gratificante, sapere che hai dato il meglio di te, tu e tutta la squadra. L’emozione della vittoria resta.

Che emozioni, riflessioni suscita la sconfitta?

La sconfitta è presente, ci porta ad arrabbiarci l’una contro l’altra, rispondere male ed essere deluse per non aver dato il meglio. Ma a differenza della vittoria, l’emozione della sconfitta resta molto di più. Ci vuole un po’ per poter dimenticare gli sbagli. Spesso con l’aiuto delle compagne, dopo la partita, nello spogliatoio, si cerca di ridere un po’.

Quanto sono importanti le compagne di squadra nella vittoria e nella sconfitta?

Le compagne di squadra sono fondamentali in entrambe le situazioni ma molto spesso se perdiamo sono più importanti. Spesso diamo la colpa alle altre e non a noi stesse pensando di aver dato il meglio. A volte invece ci sottovalutiamo molto caricandoci personalmente della perdita.

Oltre a giocare in squadra condividete altre attività?

No, non condividiamo altre attività sportive, ma spesso usciamo insieme e alcune di noi partecipano insieme ad attività varie.

Luigina, il torneo estivo che le ragazze organizzano per tutti i cittadini è stata di certo un'ulteriore occasione di crescita per loro, responsabilizzate anche a livello organizzativo: come è nata l'idea? Si farà anche quest'anno? Quando?

L’idea è nata quasi per gioco e invece poi è diventata una realtà concreta. Sicuramente quest’anno ripeteremo la positiva esperienza anche se ancora non abbiamo stabilito quando.

Ringraziamo Luigina e le ragazze della pallavolo per averci fatto conoscere più da vicino uno sport che investe la persona nella sua interezza. Un invito ai lettori di Rive Fluvione?

Partecipate numerosi al torneo di quest’estate perché il divertimento è assicurato!

 
 
 

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