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Impasse sull'asilo nido di Roccafluvione

  • Anna Cecilia Poletti e Angelo Gabrielli
  • 9 lug 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Sconcerta rilevare che ad oggi, 9 luglio, non si abbia alcuna indicazione in merito alla prossima riapertura dell'Asilo, che dovrebbe essere prevista per il 1 di settembre. Sappiamo solo che il prossimo 31 di luglio scade il contratto con l'attuale cooperativa ma niente altro. Non sappiamo se resterà l'attuale gestione, né quali saranno gli orari e i giorni di apertura.

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Un antico proverbio persiano recita: “La fretta è del diavolo, mentre la lentezza è di Dio”. Di questa consapevolezza sono certamente impregnati i nostri amministratori di Leoni per Roccafluvione.

Non intendiamo mettere in discussione la veridicità di questo detto popolare, né contestare l'opportunità di prendere ogni decisione valutandone scrupolosamente la fattibilità e la convenienza, ma è fuori discussione che quando si tratta di adottare provvedimenti nell'interesse dei propri cittadini amministrati, i quali a loro volta sono costretti a districarsi tra le varie opportunità disponibili e le scadenze che queste comportano, talvolta, si rende necessario, nell'interesse di tutti, accelerare.

Come è noto Roccafluvione vanta l'offerta di un importante servizio di interesse pubblico a favore delle famiglie e dell'infanzia ovvero l'Asilo Nido Comunale, un servizio indispensabile per le giovani famiglie che, per impegni lavorativi, devono ricorrere al supporto fornito da personale esperto per l'accudimento dei propri piccolissimi figli, ma non solo: l'Asilo Nido è fonte, per i nostri piccoli, di importanti opportunità educative (le operatrici si affiancano ai genitori con Progetti Educativi volti a soddisfare i bisogni dei più piccini nel rispetto dei loro tempi di crescita), sociali (offrendo ai bimbi un luogo per socializzare e relazionarsi con altri bimbi) e culturali.

Sconcerta rilevare che ad oggi, 9 luglio, non si abbia alcuna indicazione in merito alla prossima riapertura dell'Asilo, che dovrebbe essere prevista per il 1 di settembre. Sappiamo solo che il prossimo 31 di luglio scade il contratto con l'attuale cooperativa ma niente altro. Non sappiamo se resterà l'attuale gestione (soluzione auspicata data la competenza e professionalità delle Educatrici e della Cooperativa stessa), né quali saranno gli orari e i giorni di apertura.

Questo situazione disorienta i genitori, sia quelli che hanno già bimbi iscritti che quelli che devono iscriverne di nuovi. Purtroppo i tempi sono molto stretti e non si può aspettare settembre per fare queste comunicazioni alle famiglie, le quali, nel caso in cui l'importante servizio dell'Asilo Nido non venga più fornito, o venga fornito ma non vi trovano corrispondenza con le proprie necessità, dovranno ricorrere al servizio offerto da comuni limitrofi, come ad esempio Ascoli, rischiando poi di non trovare un posto libero per i propri piccoli (diversi Nidi ascolani chiudono le preiscrizioni il 15 di luglio).

L'attuale incertezza, oltre a disorientare, favorisce il proliferare di voci al riguardo che possono scoraggiare nuove iscrizioni: voci su educatrici inesperte, su un servizio ridotto e che non preveda laboratori didattici o quant'altro al fine di ridurne i costi. Probabilmente si tratta solo di voci, ma spingono comunque diversi genitori a cercare alternative. Del resto è importante che chi deve lasciare i propri figli al nido, sappia a chi li lascia; abbia avuto modo, anche superficialmente di conoscerlo e di valutarne la competenza e i progetti. Vero che sono state fatte giornate di apertura, ma erano presenti le maestre attuali, che non si sa se resteranno, e quindi lasciano il tempo che trovano.

Per concludere, la totale assenza di comunicazioni al riguardo rischia di compromettere il mantenimento stesso di questo importante servizio. Sappiamo che anche negli anni passati il problema principale è stato raggiungere un numero adeguato di bambini che frequentassero il nido; cosa succederebbe se, vista l'attuale impasse, qualche genitore decidesse di rivolgersi ad altre strutture?

E' comprensibile che al giorno d'oggi si cerchi di ridurre i costi, ma a questi, soprattutto per un servizio del genere e considerato che si ha a disposizione un'ottima struttura, non dovrebbe essere la più importante priorità. Considerato che l'attuale contratto era in scadenza, sarebbe stato opportuno muoversi con un po' di anticipo. Valutare preventivamente eventuali alternative, garantire personale esperto e programmi didattici per fornire alle famiglie un'adeguata informazione al fine di attrarre non solo i possibili fruitori del nostro comune, ma magari anche quelli dei paesi limitrofi.

Infine sarebbe anche opportuno che l'attuale amministrazione riconsideri la possibilità di rispettare l'orario di apertura del nido prevista dal regolamento per le 7.30, un orario decisamente più consono per permettere ai genitori che lavorano fuori del paese di recarsi nei diversi luoghi di lavoro rispetto all'attuale, 7.45 dal lunedì al giovedì e 8.00 il venerdì, deciso dalla ex nuova amministrazione con un accordo interno con la cooperativa di gestione, non tenendo conto delle difficoltà che questo nuovo orario causa a diverse famiglie che alle 8 cominciano il proprio turno di lavoro, magari ad Ascoli.

Sarebbe fondamentale ad oggi, decidere e comunicare i propri provvedimenti rapidamente, senza nulla togliere al valore della lentezza che tanto cara pare essere ai nostri attuali amministratori che sicuramente apprezzeranno questo passo di Milan Kundera:

“Perché è scomparso il piacere della lentezza? Dove mai sono finiti i perdigiorno di un tempo? Dove sono quegli eroi sfaccendati delle canzoni popolari, quei vagabondi che vanno a zonzo da un mulino all’altro e dormono sotto le stelle? Sono scomparsi insieme ai sentieri tra i campi, insieme ai prati e alle radure, insieme alla natura? Un proverbio ceco definisce il loro placido ozio con una metafora: essi contemplano le finestre del buon Dio. Chi contempla le finestre del buon Dio non si annoia; è felice.”

L'unico problema è che questa lentezza talvolta potrebbe creare molti danni se chi vi si conforma, ha responsabilità di amministrare tenendo conto, non solo delle personali inclinazioni, ma dei bisogni collettivi.

 
 
 

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