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Ecco il tesoro di Dio. Il canto dei monaci da Norcia

  • Fabio Greco
  • 19 lug 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Fabio Greco è un giornalista dell'AGI, protagonista di un incontro mancato con il comune di Roccafluvione. Subito dopo l'elezione della giunta Leoni fu costituita, su indicazione del vicesindaco Guido Ianni, una redazione che avrebbe dovuto avere il compito di redigere una nuova edizione del giornalino trimestrale del comune che avrebbe avuto, oltre al proposito di informare sulle attività e i progetti dell'amministrazione, il compito di promuovere il territorio, le sue bellezze paesaggistiche, la sua storia e le sue tradizioni, culturali, antropologiche e sociali. Della redazione, oltre al vicesindaco, avrebbero fatto parte Alfonso Giuliani, Francesca Di Legge, Vanessa Angelini, Alessandro Spina, Angelo Gabrielli e, appunto Fabio Greco che avrebbe assunto il ruolo di Direttore Responsabile, in forma totalmente gratuita. Il progetto, per motivi ancora non del tutto chiariti, non andò a buon fine. Il comune ha rinunciato alla pubblicazione del gornalino che è stato sostituito da una lettera ai cittadini di Roccafluvione, in cui, dopo più di anno di amministrazione, il sindaco ha riepilogato in due pagine dattiloscritte l'attività della giunta e i suoi conseguimenti.

Con questa magnifica intervista al Padre Cassiano Folsom, priore del monastero benedettino a Norcia, pubblicata dall'AGI il 17 luglio e che vi proponiamo, prende il via la collaborazione tra il giornalista siciliano e RIVEFLUVIONE, nata da un nucleo della abortita redazione del giornalino comunale. (Nota della redazione)

"La musica viene, come diceva Papa emerito Benedetto XVI di recente, dall'esperienza dell'amore (il bello) e anche dall'esperienza del dolore e della morte. Tutte e due le esperienze ci rivelano la presenza di Dio".

Padre Cassiano Folsom, priore del monastero benedettino a Norcia, si illumina dentro quando gli si chiede della relazione tra la ricerca di Dio e la ricerca della Bellezza, espressa nei canti gregoriani che segnano l'album di esordio dei monaci, "Benedicta: Marian Chant from Norcia", uscito il 9 giugno scorso per De Montfort Music e Decca Classics/Universal Music Classics.

"Grazie per questa domanda -prosegue in questa intervista all'AGI - che e' molto importante. Dio e' bello. E il bello attrae. Ma c'e' di piu'. La scrittura ci pone di fronte ad un paradosso. Cristo viene descritto come 'il piu' bello tra i figli dell'uomo' (Sal 44:3), ma allo stesso tempo, nella sua Passione, 'non ha apparenza ne' bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere' (Is 53:2). In se', Dio e' bello, ma ha voluto assumere anche tutta la bruttezza del mondo".

Cittadino americano, padre Cassiano Folsom vanta un passato di studi musicali presso l'Indiana University, dove fu ammesso all'esclusivo e famoso corso di canto. Lo lascio' per stabilirsi alla guida di quasi una ventina di benedettini (la meta' americani, l'altra composta da uomini provenienti dal resto del mondo) nel monastero che sorge sulle antiche rovine della casa che diede i natali a San Benedetto e alla sorella Santa Scolastica. E con loro il canto dei monaci e' tornato in questa parte dell'Italia centrale dopo quasi 200 anni di assenza. "Arrivammo a Norcia in tre nel 2000", racconta.

"Attualmente ci sono 15 professi e un bel numero di monaci in formazione (novizi e postulanti). La comunita' monastica prima di noi, insediata a Norcia per secoli, fu soppressa nel 1810 dalle leggi napoleoniche. Quando i monaci benedetti sono tornati dopo 190 anni di assenza, la citta' di Norcia esultava di gioia. Grazie a Dio, abbiamo un rapporto molto cordiale con i cittadini di questo paese".

Perche' avete scelto di incidere e mettere in commercio i vostri canti?

"Vorremmo condividere con i nostri amici la bellezza con noi sperimentiamo ogni giorno. E' normale, no? Se una persona trova una cosa bella, meravigliosa, si va subito a comunicare la scoperta agli amici. La nostra preghiera in canto e' un vero tesoro. Ma non lo teniamo gelosamente per noi stessi, vogliamo condividerlo".

La Regola benedettina appare molto dura, "Ora et labora", anche se padre Cassiano prova a minimizzare:

"Non e' molto dura! E' forse un po' esigente, ma e' a portata di mano di tutti, non e' soltanto per 'eroi', anzi, e' molto normale". In quale punto della giornata arriva il canto, la necessita' del canto? "Il canto e' legato strettamente alla preghiera. Secondo la Regola, la giornata e' scandita da momenti di preghiera liturgica, dalla mattina presto fino alla sera. Ci sono otto momenti o 'uffici' al giorno, piu' la Santa Messa. Tutti questi momenti di preghiera sono cantati. Si puo' constatare, quindi, che la musica e' fondamentale per la nostra vita monastica".

Quali criteri hanno guidato la scelta dei brani da incidere?

"Prima di tutto, il tema che ha determinato la scelta e' la vita di Maria, quindi abbiamo raccolto dei brani che seguono la feste liturgiche di Maria in ordine cronologico, dalla sua Immacolata Concezione fino alla sua glorificazione in cielo. Poi, un altro criterio importante e' stato quello di non registrare cose troppo comuni, cose che sono gia' state registrate da altri. Mentre abbiamo incluso alcuni brani mariani preferiti, la maggior parte sono tesori sconosciuti della tradizione, provenienti dall'Ufficio Divino, dalla Messe e dalla devozione popolare. C'e' anche una composizione nuova dal nostro Maestro di Coro, Padre Basilio (Nixen, ndr) con il titolo "Nos qui Christi iugum", una meditazione sul prologo della Regola di San Benedetto, con la melodia ispirata da tonalita' antiche".

E la Bellezza in Mozart, Bach, o nel jazz?

"Dobbiamo distinguere tra la musica adoperata nella liturgia -prosegue- e altri momenti in cui si puo' ascoltare la musica. Nella liturgia adoperiamo quasi esclusivamente il canto gregoriano, perche' nel connubio tra testo e musica, troviamo un mezzo molto efficace di comunicazione con Dio. Il Vaticano II ha promosso il canto gregoriano, ma ha anche elogiato la polifonia, l'organo ed altri strumenti. Per quanto riguarda l'ascolto, nei momenti liberi (che sono pochi!) il monaco puo' ascoltare (con cuffie) qualsiasi tipo di musica, scegliendo per preferenze quelle forme musicali che contribuiscono alla pace interiore".

L'album e' stato registrato nella Basilica di San Benedetto a Norcia, e si avverte all'ascolto (ma anche a partire dalla copertina) il clima mistico che li' si respira.

"Abbiamo preferito di rimanere a casa anziche' andare in uno studio di registrazione per poter riprodurre il suono della nostra preghiera quotidiana in chiesa. La basilica in cui preghiamo ha un'ottima acustica. Non cerchiamo la fama, ne' la pubblicita'. Siamo contenti di condividere la nostra preghiera con i nostri amici che non possono venire a Norcia di persona. Speriamo che il nostro CD possa essere un soffio della presenza di Dio in un mondo spesso affamato e disorientato". (AGI) - Roma, 17 lug.

 
 
 

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