Icaro. Con valore verso le stelle
- Fabio Salvi
- 4 set 2015
- Tempo di lettura: 4 min
Icaro è sembrato apparire come d’improvviso, cosi reale da trasmettere i molteplici messaggi per i quali è stato concepito, bello e nello stesso tempo drammaticamente reale, piegato su ste stesso a condensare i significati dell’esistenza umana spesso sfuggevoli e imperscrutabili, con quelle sue ali che ci ricordano i limiti dell’uomo, un uomo che ha il coraggio di sfidare le leggi della natura e volare, volare verso le stelle.

Il 19 Agosto è stato per tutti noi un giorno denso si emozioni, tanti di noi hanno partecipato all’articolato progetto per la realizzazione del monumento ai caduti del sesto stormo avvenuto un anno fa, ma è poi accaduto che in quel giorno Icaro è sembrato apparire come d’improvviso, cosi reale da trasmettere i molteplici messaggi per i quali è stato concepito, bello e nello stesso tempo drammaticamente reale, piegato su ste stesso a condensare i significati dell’esistenza umana spesso sfuggevoli e imperscrutabili, con quelle sue ali che ci ricordano i limiti dell’uomo, un uomo che ha il coraggio di sfidare le leggi della natura e volare, volare verso le stelle.
“Con valore verso le stelle” è proprio il nome dell’opera completata da quattro steli che dal suolo si ergono verso il cielo accompagnando nel loro viaggio quei ragazzi che del volo avevano fatto una passione e una professione, che ogni giorno hanno chiesto a Dio le ali delle aquile, lo sguardo delle aquile, l'artiglio delle aquile per elevarsi in alto senza timore.
Icaro si è preso parte dei nostri sentimenti mentre nel cielo rombavano i motori delle frecce tricolore proiettando quel tricolore che ogni giorno dovrebbe unirci idealmente sotto un'unica bandiera, quel tricolore che ci ricorda i nostri doveri di cittadini Italiani, in un periodo storico di decadenza sociale, in un periodo di smarrimento. Icaro in quei minuti, con il suono del “silenzio” ha riconquistato il cielo, Icaro ha volato ancora prendendo posto nella nostra quotidiana esistenza. In quei minuti tutto si è concentrato in un vortice di pensieri , nell’introspezione attraverso la quale ogni persona su quel piazzale ha avuto modo di parlare con se stesso.

Abbiamo ricordato quattro ragazzi dell’aeronautica militare, abbiamo dato espressione all’amore di una moltitudine di amici, di militari, di appassionati, di gente comune che attraverso una raccolta fondi ha finanziato questo monumento destinato a rimanere testimonianza per le generazioni future. Non abbiamo celebrato degli eroi, abbiamo celebrato lo splendido valore dell’appartenenza ad un'unica nazione, valore riscoperto fin dal giorno dell’incidente con l’encomiabile operato dei cittadini Venarottesi, tutti uniti verso un unico ideale, spostando altrove gli interrogativi, le polemiche e le recriminazioni. Questo è il grande messaggio che ereditiamo da quattro giovani piloti impegnati nella loro esistenza nella difesa del bene comune e cha abbiamo consegnato a Icaro affinché nella rinnovata cornice della piazzetta dell’Addolorata in Gimigliano possa custodirlo per sempre.
Abbiamo scelto quella piazzetta, già meta di molti pellegrini, come luogo ideale per custodire una cosi importante opera artistica che non avrebbe potuto trovare posto e accesso nelle ripide scarpate dei crinali nei quali i due velivoli sono stati rinvenuti. L’opera è stata progettata e realizzata dal maestro Teodosio Campanelli di San Benedetto del Tronto con materiali tipici locali, i lavori sono stati diretti dal giovane architetto Fabio Giuliani di Ascoli Piceno e di origini Venarottesi con il grande contributo della ditta Desideri che ha donato il basamento del monumento stesso.
Come anticipato i fondi sono stati raccolti dall’associazione arma aeronautica attraverso una raccolta volontaria pertanto senza impiego di risorse economiche pubbliche. E’ doveroso soffermarsi nuovamente a ringraziare chi, nel spirito di squadra ha contribuito a dare un nuovo significato ad un tragico eventi, per primi i cittadini che a Venarotta, nell’anonimato hanno lavorato in quei giorni senza sosta gestendo un campo base che contava circa cento unità al giorno. Sono stati definiti “gli angeli della cucina” perché a qualsiasi ora erano in grado di rifocillare i soccorritori e gli uomini esausti che rientravano dalle ricerche.
Con lo stesso spirito ringrazio il sig. Gagliardi Giancarlo che a Poggio Anzù, senza esitazione, ha aperto le porte della propria abitazione trasformandola in un secondo ricovero per i soccorritori. Ringrazio il gruppo comunale di Protezione Civile per il primo intervento che ha prevenuto alcuni possibili danni da incendio oltre che facilitato tutte le operazioni successive e per tutto il lavoro fatto in seguito anche in collaborazione con i gruppi di altri comuni, le associazioni di Venarotta ed in particolare la Pro Loco, la Croce Verde e l’ASD Venarotta Calcio per il supporto logistico e sanitario, i gruppi parrocchiali di Venarotta e Gimigliano con i rispettivi pastori Don Umberto e Don Francesco, i dipendenti comunali chiamati a orari e attività ininterrotte e gli amministratori che si sono divisi i diversi compiti in seno a tutte le operazioni, il comandante della polizia municipale di Venarotta, i carabinieri del comando locale, le attività commerciali che hanno donato viveri e materiali e le ditte Nerea e Tinnea per il prezioso rifornimento di Acqua.
Sono grato a tutte le forze impegnate in quei giorni (Vigili del fuoco, Forestale, Polizia, Carabinieri ed Esercito). Sempre nel mondo del volontariato ringrazio tutti i volontari del Soccorso Alpino giunti da ogni parte d’Italia e fulcro nelle operazioni di ricerca, abbiamo scoperto un mondo fatto di fatica e professionalità davvero eccezionale.
Ringrazio i bambini, sia di Venarotta che di Gimigliano che hanno collaborato alla cerimonia. Ringrazio le ragazze che ci hanno aiutato in teatro. Ringrazio i fotografi della manifestazione che hanno raccolto centinaia di immagini della manifestazione e la ditta Profilart che ha donato una delle due fioriere a led poste all’ingresso della chiesa.
Sono stato piacevolmente colpito anche dall’iniziativa dei ragazzi della band N’ice Cream, patrocinata dall’amministrazione comunale, che attraverso il video “Tornado” ha raccontato le intense emozioni provate. Il video è già presente in anteprima in rete e presto realizzeremo una presentazione ufficiale.
Un attestato di stima va a tutti gli uomini dell’aeronautica militare con cui abbiamo costruito un rapporto di stima e fiducia e agli appassionati dell’associazione arma aeronautica tra cui il sig. Remo Mazzuca di Ascoli Piceno sempre presente e sempre disponibile all’aiuto.
Spero di non aver tralasciato nessuno, qualora fosse accaduto chiedo venia impegnandomi ad integrare questo testo (come si vede le persone volenterose sono state numerose).
Un mio pensiero va infine alle famiglie dei Maggiori Paolo Piero Franzese, Giuseppe Palminteri, Mariangela Valentini e Alessandro Dotto, coloro che più hanno dato in questa triste vicenda, spero che possano trovare in questa opera artistica un piccolo punto di riferimento nel loro cammino futuro.
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