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Pietro era un uomo libero

  • I compagni di Roccafluvione
  • 28 set 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

Abbiamo conosciuto un uomo limpido, sincero, nemico di ogni ipocrisia. Da lui abbiamo imparato a chiamare le cose col loro nome e l'insegnamento che, per poterle dire, occorre essere liberi.

Pietro era un marito, un genitore, un compagno, un amico, insomma un uomo che incarnava un punto di riferimento diverso per ognuno di coloro che l'hanno conosciuto.

Pietro era un comunista, un antifascista, un lavoratore, un partigiano sempre pronto a schierarsi, a scegliere da che parte stare. Pietro ti guardava in faccia, dritto negli occhi, e con la sua ironia illuminava di colpo la contraddizione che emergeva dal discorso.

L'impegno civile l'ha visto sempre presente, pronto a dare il proprio contributo in modo schietto, competente, deciso, aperto al confronto. Un uomo come una testimonianza. L'esempio di come conciliare l'impegno sociale con il compito di adempiere ai doveri nei confronti della propria famiglia. Perchè, per Pietro, le due cose coincidevano.

I suoi familiari avranno sempre davanti l'immagine di un caro che riempiva l'atmosfera con le proprie battute di spirito, la propria allegria, il proprio amore, la propria forza nell'affrontare il dolore e la capacità di infonderla a chi gli era vicino.

Di Pietro, insieme ad i familiari, altri ricorderanno l'entusiasmo nell'intraprendere ogni esperienza e la lucidità con la quale l'affrontava, intelligentemente, consapevole che si deve camminare domandando.

Ricorderanno quando raccontava di Genova 2001 e tutti ascoltavano, rapiti, attenti ad ogni parola mentre le immagini apparivano davanti agli occhi grazie alla sua estrema capacità di riferire i fatti dandogli corpo.

Abbiamo conosciuto un uomo limpido, sincero, nemico di ogni ipocrisia. Da lui abbiamo imparato a chiamare le cose col loro nome e l'insegnamento che, per poterle dire, occorre essere liberi. E' difficile riuscire ad esserlo ma con l'esempio che incarnava ha lasciato in ognuno di noi la consapevolezza che esserlo è una necessità. E, come per ogni cosa necessaria alla nostra vita, lui era disposto a lottare per essa.

Ognuno di noi potrebbe elencare innumerevoli episodi nei quali una sua parola od un suo atto hanno allietato un qualsiasi giorno a casa o in compagnia di amici, durante un primo maggio od un 25 aprile. Alcuni ricorderanno l'orgoglio con cui hanno alzato il pugno al cielo assieme a lui per ribadire l'appartenenza ad una storia che, ne era convinto, aveva ancora molto da dire. Ricorderanno, anche, come fosse attivo nelle battaglie portate avanti anche negli ultimi mesi nella nostra piccola comunità.

Ed è opportuno, per questo, affermare che la comunità ove ha vissuto gli deve molto di più di ciò che immagina. Solo la malattia poteva costringerlo a fermarsi. Pietro è stato una bellissima canzone che i suoi familiari, conoscenti, amici hanno potuto ascoltare una sola volta. Ma è stata una canzone indimenticabile ed essa continuerà a riecheggiare in tanti fra noi.

 
 
 

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