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TartufoRoccafluvione - Intervista con Sonia Marcozzi

  • Angelo Gabrielli
  • 3 feb 2016
  • Tempo di lettura: 7 min

Con un bilancio di circa 4000 visitatori e 600 persone a tavola, la manifestazione di 3 giorni svoltasi al Palazzetto dello Sport, si è appena conclusa. Abbiamo rivolto a Sonia Marcozzi, organizzatrice dell'evento per conto del comune di Roccafluvione alcune domande:

Sonia Marcozzi, TARTUFOROCCAFLUVIONE ha raccolto l'eredità delle due precedenti edizioni di Truffle&Co., quali le principali differenze tra i due eventi?

Sono una persona molto riservata ed eccessivamente modesta a detta di chi mi vuol bene, ma stavolta debbo puntualizzare. TARTUFOROCCAFLUVIONE ha raccolto l'eredità della mia esperienza professionale e formativa e non certamente quella della manifestazione cui vi riferite: Il "Truffle", d'altra parte, sento di poterlo dire in tutta sicurezza e con comprovare documentazioni, è stata una mia creatura, organizzativamente parlando. D'altra parte nessuno, dei componenti il Consorzio che ne siglava la proprietà, aveva o ha il mio curriculum (che vi fornisco e dal quale potreste estrapolare alcune esperienze per pubblicarle, magari le più salienti… e ve ne sarei grata). Torniamo alla domanda. La principale differenza? Il budget: 111.000 euro a disposizione per le due edizioni della prima, 10.000 euro per la seconda.

Le due edizioni di Truffle&Co. sono parse orientate ad ottenere una risonanza nazionale per l'evento: conferenza stampa di presentazione con degustazione a Roma, presenza di rinomati chef nazionali e divulgatori mediaticamente affermati; articoli sulla stampa specializzata di settore; l'edizione di quest'anno di TARTUFOROCCAFLUVIONE è sembrata invece puntare più a un pubblico locale (ognuna delle tre serate dedicate alle proposte gastronomiche dei tre principali ristoratori del luogo) e un target più popolare (gara di briscola). Si tratta di una scelta imposta dai limiti di bilancio o prefigura un mutamento di indirizzo da parte degli organizzatori?

Le mie relazioni, le stesse spese negli anni scorsi, coi miei amici giornalisti a livello nazionale, hanno garantito comunicati su radio e testate nazionali. Ovviamente non abbiamo potuto permetterci inserzioni a pagamento sul SOLE 24 ORE, ma il budget, negli eventi detta legge. No, no… il pubblico non è stato solo locale, chi più di me può confermarlo! Sono stata tre giorni nella location della fiera, senza sosta e i migliori complimenti sono arrivati da centinaia di turisti che provenivano da fuori regione. Chef di rilievo nazionale non sono mancati: se conosciamo il settore, Luca Bini è conosciutissimo oltre ad essere il vincitore di un noto programma in onda su DMAX! Sì, abbiamo inserito la gara di briscola, debbo ammettere con qualche perplessità iniziale da parte mia. Ma poi in fondo riflettendo mi son chiesta: perché denigrare questa proposta? Questi tornei fan parte del nostro folklore e… magari chi ha da parlare a prescindere, avrà argomenti!

Una delle critiche a Truffle&Co., proveniente anche da personalità di rilievo dell'attuale amministrazione, fu che aveva quasi completamente trascurato il coinvolgimento delle realtà produttive del luogo e dell'associazionismo locale. Quest'anno, come dicevamo, la ristorazione è stata affidata agli chef dei tre ristoranti di Roccafluvione, un'ottima scelta per promuovere le proposte gastronomiche legate al tartufo nel nostro territorio. Che media di affluenza avete registrato nei ristoranti nelle tre diverse serate?

Vedete, non conosco queste critiche e non so nemmeno da che parte provenissero a quel tempo. Posso dire che neanche gli anni passati è stato fatto l’errore di non coinvolgere l’imprenditoria locale. Quest’anno in più ho avuto il piacere di conoscere il signor Pietro Muschetto, presidente delle Pro Loco, persona gentilissima e disponibilissima che ci ha dato una grossa mano nella logistica. Rispetto all’associazionismo locale, che davvero conosco poco, a prescindere dalla mia Marsia a 360°, un plauso va sicuramente al gruppo dei volontari: a Bruno, Mariannino e in special modo a Pietro Pezzini. Poi, sinceramente non conosco di tutti il loro ruolo amministrativo (so solo che li incontravo in Comune) e so di alcuni solo il nome di battesimo, ma Pietro, Guido, Luigino, Giovanni, Danilo sono meravigliosi. Vogliamo parlare di Francesco Leoni? Ci siamo sentiti almeno la media di 50 volte al giorno per un mese e mezzo, tanto che penso che se non fossi così bruttina, la moglie ne sarebbe stata gelosa; abbiamo rigirato quei conti diecimila volte in lungo e in largo per poter permetterci il più possibile e il meglio, abbiamo spostato insieme tavoli e sedie, abbiamo apparecchiato, sparecchiato e pulito, tanto che la signora Porrà, una espositrice, mi ha detto testualmente: è la prima volta che vedo un sindaco con scopa e paletta a spazzare il pavimento.

Mi son persa, torniamo ai risultati e alle considerazioni: vedete… sono molto legata all’esempio di Alba; per un legame con il compianto Pietro Ferrero sono stata lì più di una volta e credo, dico credo, che una esperienza di decine e decine di anni possa insegnarci qualcosina. Bè, lì i ristoratori locali fanno cordata, guai se così non fosse. Ma in unità, in vera unità sono lietissimi di ospitare cuochi e ristoratori emiliani, toscani, marchigiani, siciliani, ma anche americani, giapponesi, cinesi, europei… e sperimentare ricette nuove per il piemonte col loro tartufo. Ebbene questa sì che si chiama internazionalizzazione, questa sì che è promozione… Ecco, io questo mi porrei come obiettivo. I numeri? Quelli veri: circa 600 persone a tavola, circa 4000 visitatori.

Qual è il bilancio della partecipazione del pubblico di questa edizione? Siete soddisfatti? O vi aspettavate una partecipazione maggiore?

Soddisfattissima. Non so gli altri, ma io sì. Sinceramente ero pronta a numeri più bassi

Qual è stato invece il riscontro del coinvolgimento dei produttori e delle realtà associative locali?

Questo preferirei che lo raccontassero loro

Il tartufo nero pregiato è, a causa del prezzo, incontestabilmente un alimento principalmente consumato da una elite, e, per quanto siano lodevoli tutte le iniziative atte ad incrementarne il consumo nella zona di origine, il prezzo del menù, per quanto promozionale, non è per tutte le tasche, come lo champagne, le aragoste, il caviale. In una manifestazione che lo promuove ci si aspetterebbero iniziative parallele rivolte a un target di consumatori dalla disponibilità economica e, probabilmente, anche culturale, elevata, per cui non le sembra un po' fuori contesto la gara di briscola che avete proposto nel programma?

Sulla gara di briscola ho ampiamente risposto. Sui prezzi e la loro accessibilità ci si può lavorare. E’ importante che produttori e ristoratori comprendano che insieme si va lontano

Anche tenendo conto della modesta disponibilità di bilancio con cui è stata portata a termine questa manifestazione, la parte culturale del programma, il convegno, è apparsa un po' generica e "leggera", e comunque non tale da stimolare la partecipazione dei giornalisti specializzati, ricercatori o sperimentatori del settore. La scelta appare tanto più incomprensibile considerando che nel nostro territorio opera una delle aziende di punta nel panorama, non solo nazionale, della ricerca nel settore tartuficolo e mi riferisco, in particolare, alla ditta di Emidio Angellozzi. Come mai non si è riusciti ad ottenere un suo coinvolgimento, annunciato e poi smentito dallo stesso con un sorprendente comunicato sul gruppo Facebook Fluvione & Dintorni ?

Non credo che il convegno sia stato generico e leggero, anzi… non mi aspettavo una partecipazione di quel genere come pure tutta quella attenzione della platea. Angellozzi lo conosco poco personalmente ed è sinceramente una persona che avrei il piacere di frequentare, se lui fosse d’accordo. Conosco Wanda, sua figlia, una ragazza veramente in gamba e pronta come poche. Credo, mi permetto di dare una modestissima opinione, che la situazione sia recuperabile e che convenga a tutti chiarirsi per andare avanti.

L’ho visto a cena l’ultima sera e se non avesse voluto mostrare apertura non sarebbe neanche venuto. Sbaglio? Comunque, io personalmente non c’entro nulla in questa vicenda. Quello che è certo è, che se si vuole andare avanti, ci devono essere tutti senza se e senza ma. Una realtà piccola deve puntare su questo: l’unità di intenti, la collaborazione, la condivisione sono imprescindibili.

Qualora TARTUFOROCCAFLUVIONE diventi un appuntamento fisso nei prossimi anni, e fosse ancora Lei a occuparsi dell'organizzazione, ritiene necessarie delle modifiche nella programmazione dell'evento? E, in tal caso, cosa riterrebbe utile e necessario per fare di questa manifestazione un momento unico e qualificato sia per chi, nella nostra zona, intendesse gustare le prelibatezze della cucina basata sul tartufo, sia per chi volesse conoscere le novità nella tecnica colturale, che di anno in anno vengono proposte?

Certo che ritengo necessarie delle modifiche. Prima fra tutte cominciare sin da adesso a pianificare la prossima edizione. Si crescerà sicuramente il prossimo anno, con o senza di me. Ovviamente se ci sarò ne sarò orgogliosa e comincerò per esempio dai cani? Punterò sull’asta? Farò perno sulle risorse ambientali e turistiche? Coinvolgerò anche i prodotti del mare? Chissà… aspetto anche suggerimenti!

La manifestazione è stata pubblicizzata come "Fiera internazionale del Tartufo". Oltre ai due espositori locali, Poli e Trivelli, erano previsti espositori stranieri che hanno dato forfait all'ultimo momento?

No. Chiamiamolo anche gimmick, ma in gergo l’evento è internazionale quando è rivolto ad un pubblico internazionale. Lo è stato anche quest’anno e mi preme dire per puntualizzare, che in una prospettiva di crescita si sceglie il brand e con esso il baseline o pay off e questi debbono rimanere per sempre. Però, suvvia! non stiamo qui a far lezione di comunicazione…

Ultima domanda: qual è stato il suo compenso per questo lavoro organizzativo?

Avere la possibilità di partorire una creatura sulla quale riporre tante speranze, alla quale affidare tanti obiettivi, dare gli strumenti per crescere e sognare per lei il successo. Come una mamma per un figlio.

Sonia Marcozzi ha conseguito il Master Universitario in Governance, sistema di controllo e auditing negli entipubblici e privati; - Master in sviluppo internazionale d’impresa - Laurea specialistica in Economia e Management A.A. 2006 Università Politecnica delle Marche

Presidente dell'Associazione Culturale Marisa 360° e co-organizzatrice del Fluvione Corto Festival - redattrice del progetto finanziatoRegione Marche “La Strada dei Mestieri” - collaboratrice con Elabora Scarl per direzione ecoordinamento e v e n t o Truffle & Co 2014 E 2015 - organizzatrice per conto Comune diOffida Premio Tonino Carino - organizzatrice per conto ODG nazionale del seminario di aggiornamento giornalismo d’inchiesta - Gestione ufficio stampa Premio Libero Bizzarri.

 
 
 

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