Fusione: un'opportunità da non perdere Intervista a Pietro Amici
- Angelo Gabrielli
- 13 feb 2016
- Tempo di lettura: 5 min
"È notizia fresca quella di una bozza di legge approvata in camera dei Deputati per la riduzione del numero dei comuni da circa 8.000 a 6.000. Per questo ci si aspetta che la giunta Leoni proceda verso questa direzione, fin quando saranno disponibili i fondi, perché altrimenti l’ alternativa sarebbe la disgregazione e la perdita d’ identità del nostro territorio, con il rischio di diventare la periferia di ASCOLI!!!!!"

Pietro Amici, classe1988, ragioniere e laureando in "consulenza del lavoro", impiegato amministrativo in una ditta di abbigliamento e vigile del fuoco volontario, subentrato in consiglio comunale dal 2015 al posto del dimissionario Emiliano Sciamanna, è il giovane politico emergente della lista di opposizione “Insieme per Roccafluvione”, che ha recentemente criticato la giunta Leoni per avere congelato il processo di fusione con i comuni limitrofi, che avrebbe, nei propositi del legislatore, ottimizzato l'impiego delle risorse disponibili e avrebbe liberato cospicue risorse aggiuntive. A lui abbiamo rivolto alcune domande in quanto portavoce del gruppo consiliare.
Pietro Amici, la fusione dei comuni era il primo punto del programma elettorale di Insieme per Roccafluvione, alle ultime elezioni amministrative, perché si aspetta che la giunta Leoni proceda nella stessa direzione?
Come descritto nella nostra uscita di dicembre 2015 lo stato centrale erogaai comuni che si fondono il 20% in più dei trasferimenti erariali ottenuti per l’ anno 2010 per 10 anni e l’uscita definitiva dal patto di stabilità, e c’è di più: pare che dall’ ultima finanziaria approvata il contributo del 20% sia passato al 40% (il che vuol dire 260.000,00 euro in più all’ anno che moltiplicato per 10 anni fa 2.600.000,00). Inoltre grazie a questi maggiori introiti, dagli studi di fattibilità e di risparmio per gli accorpamenti, si avrà di certo un diminuzione della pressione fiscale con una aumento di servizi erogati. Per il momento la fusione viene incentivata dallo Stato, ma a breve saremo costretti a fonderci e questa volta senza potere decisionale. È notizia fresca quella di una bozza di legge approvata in camera dei Deputati per la riduzione del numero dei comuni da circa 8.000 a 6.000. Per questo ci si aspetta che la giunta Leoni proceda verso questa direzione, fin quando saranno disponibili i fondi, perché altrimenti l’ alternativa sarebbe la disgregazione e la perdita d’ identità del nostro territorio, con il rischio di diventare la periferia di ASCOLI!!!!!
Quali sono i comuni interessati da questa proposta di fusione?
Ai tempi i comuni coinvolti da questo progetto erano VENAROTTA, MONTEGALLO, PALMIANO e il nostro comune. Era già stata buttata giù una bozza di fusione, ma era da sottoporre comunque a referendum popolare, come previsto dalla legge regionale.
Qual è l'orientamento al riguardo delle altre amministrazioni coinvolte nel progetto? Avete avuto riscontri favorevoli alla vostra proposta?
È naturale che al tempo si avevano riscontri favorevoli con le altre amministrazioni. Ma oggi è tutto da verificare, in quanto la giunta Leoni è da un anno e mezzo che mantiene uno stato di chiusura di rapporti verso i comuni limitrofi. Basti pensare come sia riuscita ad incrinare i rapporti con il limitrofo comune di Venarotta con l’uscita della convenzione per la costruzione del nuovo plesso scolastico, vista anche la disponibilità del Sindaco Salvi di costruirla sul nostro territorio, la diatriba con Acquasanta per la sede legale delI'Isc, e che Palmiano abbia già preso la strada della fusione con Comunanza.
Perché non si prende in considerazione la possibilità di una fusione con il comune di Acquasanta?
Perché geograficamente abbiamo realtà diverse. Ma questo non vuole dire che debba essere una chiusura per il comune di Acquasanta, chissà che in un futuro prossimo potremmo essere un unico grande comune montano.
Aiutaci a capire come sarebbe articolata la nuova unità amministrativa e come cambierebbe il rapporto del cittadino con l'istituzione. Quale sarebbe la nuova sede comunale? Avremo una unica anagrafe, un unico ufficio tecnico o rimarrebbero operativi gli attuali uffici a cui i cittadini si rivolgono attualmente?
Per quanto riguarda la sede sarà sicuramente il capoluogo geograficamente al centro del territorio. Rimarranno operativi gli attuali uffici a cui i cittadini si rivolgono quotidianamente. Naturalmente si avrà un unico sindaco con un'unica giunta.
La legge prevede che ogni eventuale fusione debba essere sottoposta all'approvazione dei cittadini interessati, mediante referendum confermativo. Avete sondato l'orientamento degli elettori?
Per il momento stiamo informando con vari mezzi i cittadini sulla necessità/opportunità di questo progetto e sui rischi di una mancata fusione.
Considerato che la giunta Leoni non pare abbia promosso alcuna iniziativa favorevole alla realizzazione di tale fusione, ci sono stati da parte vostra passi formali in consiglio comunale per favorire questo processo?
No per il momento non ci sono dichiarazioni allegate ai verbali dei Consigli Comunali.
Come intendete procedere per realizzare questo obiettivo?
Successivamente ai sondaggi popolari, presenteremo delle mozioni da portare in Consiglio Comunale
La giunta guidata da Francesco Leoni è in carica da più di un anno e mezzo, qual è il vostro giudizio sul suo operato?
È difficile dare un giudizio sull’ operato della giunta Leoni, in quanto gli unici progetti che sono riusciti a realizzare sono quelli esclusivamente iniziati dalla precedente amministrazione Formica. Pessimo invece il loro operato in merito alla programmazione a medio lungo termine in quanto mancante di un vero e proprio programma. Il nostro comune oggi lavora giorno per giorno, ma non è cosi che si vive una vita amministrativa. Purtroppo già ci sono sempre meno fondi e se non si ha una visione oltre il quotidiano non si riescono a cogliere quelle opportunità essenziali per una corretta gestione ed una maggiore offerta di servizi, con conseguente migrazione demografica verso centri più serviti, come è accaduto circa 50 anni con le frazioni.
Pietro Amici, secondo te perché i giovani dovrebbero credere alla fusione che potrebbe apparire come una perdita di identità?
La fusione è un’ opportunità che non va persa, è questo che i giovani devono pensare. Il discorso che potrebbe sembrare una perdita d’identità, a mio avviso, è fuori luogo perché già si condividono le scuole, lo sport, e tanti altri servizi creando una convivenza che porta tutti a vivere nel quotidiano esperienze comuni. Forse è proprio dai giovani che dovrebbe partire questo cambiamento,perché con la fusione si potranno aprire nuove opportunità lavorative cercando, con una maggiore forza contrattuale, di attrarre sul nostro territorio nuove aziende eil rilancio per quelle già esistenticreando cosi benessere e accrescimento di servizi. L’ attuale amministrazione, se vuole salvaguardare il nostro territorio e il nostro futuro, è questa la strada che deve intraprendere frenando così il calo demografico e dando rilancio ad un territorio che altrimenti è destinato alla scomparsa.
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