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Fusione e governance Intervista a Fabio Salvi

  • Graziano Ruzzini
  • 25 feb 2016
  • Tempo di lettura: 5 min

"Il comune di Venarotta ha un bilancio sano seppur sofferto e ingessato dai tagli nei trasferimenti e dai vincoli del patto di stabilità"

Fabio Salvi, Sindaco del Comune di Venarotta, chiarisce i dubbi emersi durante l'assemblea pubblica di Roccafluvione su presunti debiti ed esprime la sua posizione in merito ai progetti di fusione.



Considerato che i comuni di Roccafluvione e Venarotta avevano già avviato collaborazioni in alcuni ambiti, nonché il progetto comune per il nuovo Plesso Scolastico, e che la fusione dei comuni era il primo punto del programma elettorale di "Insieme Per Roccafluvione" alle ultime elezioni amministrative, qual è il suo pensiero in merito e, soprattutto, si aspetta che la giunta Leoni proceda nella stessa direzione?


Premetto che anche il mio gruppo in fase di preparazione del programma elettorale ha inserito il discorso "fusione/unione" tra i punti più importanti delle attività amministrative, va da se che ritengo questa opportunità come un passaggio importante ed un punto di crescita soprattutto in territori dove le condizioni geografiche lo rendono un percorso quasi naturale. Ritengo che sia utile esplorare bene questa opportunità per poi decidere una strategia futura. Le indicazione del governo, non solo di quello attuale, sono chiare e gli incentivi per questi percorsi sono stati introdotti per stimolare le amministrazioni a compiere dei passi in avanti. Ho assistito poco tempo fa ad un incontro a San Benedetto del Tronto con un rappresentante del governo il quale ha rimarcato il concetto con questa frase: " gli amministratori devono decidere se vogliono mantenere le identità locali o se vogliono offrire più servizi ai cittadini" che letto in un altro modo è un invito a crescere dal punto di vista delle fusioni e accorpamenti per evitare di perdere possibilità di miglioramento o addirittura mantenimento dei servizi offerti ai cittadini. Parallelamente penso che la fusione possa essere comunque vantaggiosa anche senza incentivi per una lunga serie di motivi come l'ottimizzazione delle scelte amministrative, l'ottimizzazione della gestione e governance di strutture sul territorio, l'ottimizzazione dell'impiego del personale e soprattutto la sinergia tra le due popolazioni nelle attività di promozione e valorizzazione del territorio. Potrebbe essere secondo me una vera rivoluzione culturale che darebbe energia e vigore ai nostri paesi. Naturalmente ci sono le conseguenze relative ad un importante cambiamento dei nostri territori, delle organizzazioni attuali, dei presidi territoriali che vanno analizzare con cura. La fine del progetto del polo scolastico unico ha sicuramente creato una barriera comunicativa tra le due amministrazioni, come è normale che sia, ma adesso è il momento di guardare avanti e ridiscutere di questa possibilità, il passato è ormai alle spalle e non credo sia utile per nessuno continuare a fondare ogni scelta sul discorso scuola. Certamente nel discorso fusione sarebbe da inglobare un analisi di cosa si vorrà fare per il mondo della scuola ma questo non deve essere un limite o un ostacolo. Sicuramente, come detto, per poter procedere sarebbe utile e necessario uno studio dettagliato con qualche numero alla mano e analisi oggettive con il supporto di esperti e di riferimenti tecnici regionali o del governo. Potrebbe emergere un quadro diverso rispetto a quelli che sono i feeling iniziali di ogni amministratore e magari indirizzare al meglio le scelte future. Quali potrebbero essere i comuni interessati ad una eventuale proposta di fusione?

Il bacino naturale è quello di Roccafluvione, Venarotta, Palmiano e Montegallo, quattro comuni confinanti con una popolazione di circa 5.000 abitanti. Il nostro comune sta valutando diverse opportunità tra cui non escludiamo Ascoli Piceno, è vero che diventeremmo dipendenti da un grande comune ma è pur vero che potremmo sfruttare risorse impensabili in termini di servizi, risorse e progettualità. Un esempio del genere è quello che si sta esplorando tra il comune di Mombaroccio e quello di Pesaro, un precedente da guardare con attenzione da parte del nostro territorio, molto vicino al comune di Ascoli Piceno e con cui potrebbe identificare un percorso di mutuo vantaggio e crescita territoriale. Anche qui ammetto che è utile analizzare i vari scenari e comprendere vantaggi e svantaggi per tirare poi le somme. Qual è l'orientamento al riguardo delle altre amministrazioni potenzialmente coinvolte nel progetto? Avete avuto riscontri favorevoli da qualcuno?

Abbiamo organizzato diverse riunioni, al momento non abbiamo raccolto elementi importanti per delineare una strada certa. Si è mai presa in considerazione la possibilità di una fusione con il comune di Acquasanta?

Al momento non lo abbiamo ancora valutato in quanto mancherebbe quella continuità territoriale che comunque aiuta a realizzare la nuova organizzazione e la nuova struttura. Non nego che potrebbe comunque essere una proposta valutabile. Ribadisco che io vedo nella fusione il solo cambiamento dell'aspetto organizzativo di un ente. Laddove i servizi attuali, l'interfaccia con i cittadini e le opportunità vengano garantiti o potenziati il resto è solamente pensare a come gestire in maniera diverso quello che si ha oggi. Ci aiuti a capire come potrebbe essere articolata la nuova unità amministrativa e come cambierebbe il rapporto del cittadino con l'istituzione. Quale sarebbe l’eventuale nuova sede comunale? Si avrebbe un unico anagrafe, un unico ufficio tecnico o rimarrebbero operativi gli attuali uffici a cui i cittadini si rivolgono attualmente?

Semplicemente i comuni intesi come ora dovranno garantire dei "municipi" con uffici che possano garantire ai cittadini gli stessi servizi. Gli uffici si accorperebbero con l'opportunità di specializzare e dedicare le risorse con grande beneficio in termini di efficenza ed efficacia. Faccio un esempio: immaginiamo due piccoli comuni con in totale 4 geometri nell'ufficio tecnico, nei due enti essi replicano operazioni in doppio, un domani potremmo specializzarne uno per le manutenzioni, uno per l'edilizia e magari dedicarne uno a bandi e progetti. Per il cittadino non cambierebbe nulla. L'unico cambiamento sarà per gli amministratori che dovranno creare reti di comunicazione diverse avendo uffici sparsi sul territorio, dovranno muoversi di più in un territorio più ampio e come già premesso rivedere molto in termini di governance e gestione delle attività. Per la sede comunale il discorso potrebbe dipendere dagli attori in gioco, si può ipotizzare la sede del municipio da una parte e quella della scuola da un altra e cosi via per i diversi servizi. Oppure si potrebbe pensare alla realizzazione di centri funzionali in zone intermedie tra gli attuali edifici sede del municipio. La legge prevede che ogni eventuale fusione debba essere sottoposta all'approvazione dei cittadini interessati, mediante referendum confermativo. Avete sondato l'orientamento degli elettori?

L'ultimo sondaggio fatto due anni fa in comune vedeva la maggior parte dei cittadini favorevole alla fusione. Adesso è nostra intenzione comprendere come riavviare dei tavoli di confronto con la cittadinanza basandoli su elementi oggettivi, vorremmo invitare rappresentanti e tecnici di regione e governo e anche confrontarci con i sindaci di comuni che hanno già fatto questo percorso al fine di valutare bene tutti gli aspetti eliminando la nostra sensazione o eventuali pregiudizi (sia positivi che negativi) sull'argomento.

Considerato che la giunta Leoni non pare abbia promosso alcuna iniziativa favorevole alla realizzazione di tale fusione, ci sono stati da parte vostra passi formali per favorire questo processo?


Come detto al punto 3 abbiamo fissato qualche incontro esplorativo sia presso il comune di Palmiano che presso il comune di Venarotta, poi non abbiamo proseguito sulla strada Sembrerebbe che, durante la consueta assemblea pubblica dell'amministrazione di Roccafluvione, parlando della fusione si sia fatto riferimento al fatto che non ci si voglia sobbarcare i debiti di eventuali altri comuni con cui fare la fusione. Qualcuno ci ha letto un non molto velato riferimento al comune di Venarotta. Potresti chiarirci qual'è realmente la situazione finanziaria del tuo comune?

Su questo posso rassicurare i nostri concittadini. Il comune di Venarotta ha un bilancio sano seppur sofferto e ingessato dai tagli nei trasferimenti e dai vincoli del patto di stabilità. In questi anni abbiamo lavorato molto per far fronte a diversi contenziosi aperti che ci vedevano condannati. Adesso possiamo respirare avendo chiuso quasi tutto e avendo trovato la copertura per i casi che sono in via di definizione. E' un anno e mezzo circa che non facciamo ricorso agli anticipi di cassa, non abbiamo pendenze verso ditte e siamo riusciti a fronteggiare le varie esigenze congiuntamente alla riduzione del personale di 2 unità. I bilanci sono atti trasparenti che possono essere visionati in ogni momento anche online, la corte dei conti vigila su questi aspetti e rende noto al consiglio comunale eventuali situazioni di criticità.

Potresti chiarirci qual'è in sintesi il quadro normativo attuale? In sostanza i passi da fare per il referendum.


Su questi aspetti non posso dare molte informazioni "tecniche" in quanto nono sono io un tecnico, il referendum comunque è come un classico referendum nel quale si chiede alla popolazione di esprimersi tra il si e il no.




La proposta di legge che fissa a 5000 il limite minimo di abitanti a comune, è ritenuta, dai detrattori della fusione, più una provocazione che realmente attuabile. C'è sentore di come si orienterà il parlamento in merito?


Anche qui è difficile formulare una risposta esatta, arrivano a spot diverse informazioni dalla stampa, articoli e pubblicazioni e altre informazioni.

Come detto è nostra intenzione raccogliere tutte le informazioni di dettaglio dai tecnici regionali o del governo che seguono questi processi per poter essere eruditi e avere elementi oggettivi di valutazione.

Ho visto che diversi comuni nelle Marche stanno organizzando dei seminari o dei convegni sul tema.

Il governo al momento ha dato solo indicazioni, suggerimenti e incentivi, per gli sviluppi normativi credo che dovremo attendere ancora un poco.

 
 
 

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