Fusione e dintorni: Emidio Angellozzi espone la sua idea di sviluppo
- Anna Cecilia Poletti
- 31 mar 2016
- Tempo di lettura: 10 min
Farò le mie osservazioni sull’argomento fusione, come cercai di fare il 17 febbraio us in occasione dell’unica assemblea a tema fusione indetta dall’amministrazione.
Spero di sollevare solo utili commenti, non come in occasione dell’assemblea appena citata, in seguito alla quale fui attaccato con un post nel quale si cercò di dire che avessi parlato per conto di altri.

Continua il sondaggio di Rive Fluvione sul tema fusione e approfondiamo oggi l'opinione di un altro imprenditore locale: Emidio Angellozzi, tartuficultore di fama internazionale e tra i possibili candidati sindaco per la coalizione di centro sinistra alle ultime votazioni.
Emidio, ci interessa la tua opinione in merito alle fusioni comunali sia come politico, che come imprenditore.
Buongiorno Cecilia, innanzitutto grazie per l’opportunità offerta!
Farò le mie osservazioni sull’argomento fusione, come cercai di fare il 17 febbraio us in occasione dell’unica assemblea a tema fusione indetta dall’amministrazione.
Spero di sollevare solo utili commenti, non come in occasione dell’assemblea appena citata, in seguito alla quale fui attaccato con un post nel quale si cercò di dire che avessi parlato per conto di altri.
Ribadisco che, a differenza di chi appartiene ad un piccolo gruppo ancora chiuso in superate ideologie del passato all’interno del quale sembrano convenzionati pensieri e parole, non appartengo a nessuno e penso ed agisco liberamente secondo miei principi: in questo caso il bene di Roccafluvione, unica ragione per la quale accettai e successivamente rimisi la candidatura, poiché non volli scendere a soluzioni di compromesso con nessuno!!
Non avrei dovuto puntualizzare questo aspetto, io che ho avuto una formazione per la quale ho sempre dato il giusto peso alle parole, soprattutto in considerazione del “peso”di colui le abbia pronunciate; detto questo, mi rendo conto di aver preso troppo tempo, ti pregherei di pormi le tue domande.
Credi che la fusione delle amministrazioni potrebbe incentivare la creazione di un'economia più legata al territorio ma al tempo stesso più visibile? Eventualmente potresti farci degli esempi?
Non credo che lo sviluppo di un’economia sia particolarmente influenzato dal numero di persone che amministrano un comune, o più in generale un territorio, mi concentrerei piuttosto sulle capacità effettive delle persone coinvolte. La qualità degli strumenti messi a disposizione dalle amministrazioni alle economie locali sono entità del tutto indipendenti dal numero di persone coinvolte nel processo. Se parliamo di una maggiore interazione tra le amministrazioni, come ad esempio ha fatto Venarotta aderendo al “patto dell’Ascensione”, son certo che porterebbe ad uno sviluppo più coordinato ma credo che a nessuno, adesso come in precedenza, fosse impedito di farlo; eppure aspettiamo lo stimolo derivante dalle fusioni come fosse la risoluzione di ogni problema.
Riguardo alla visibilità, intesa come concetto di “peso delle piccole istituzioni nelle grandi istituzioni” legato all’estensione territoriale, direi solo in parte, poiché sappiamo che in Italia i numeri hanno la loro influenza, ma credo piuttosto alle capacità dell’indotto che un territorio è in grado di generare. Mi spiego meglio portandoti alcuni esempi inerenti al mondo del tartufo che conosco meglio di altri. Alba è un piccolo comune di 30.000 abitanti ma ti assicuro che il suo “peso istituzionale” non è direttamente proporzionale al numero di abitanti e all’estensione del suo territorio. Qual è il segreto di tutto questo? L’indotto che il prodotto tartufo è in grado di generare su tutto il territorio.
L’influenza che può generare Alba in termini economici e culturali è sicuramente superiore a quella di tanti altri comuni della sua stessa estensione, ma quanti altri comuni hanno a disposizione le stesse risorse culturali, storiche e ambientali di Alba?

Sono in molti, anche la nostra vicina Ascoli ne conterebbe un numero maggiore, eppure non sono stati così virtuosi da aumentare il loro peso istituzionale attraverso la volorizzazione delle proprie risorse. Vogliamo paragonare altre città con numeri inferiori, ma che hanno acquisito peso con il prodotto tartufo? Norcia, Acqualagna, sono la decima parte delle città appena pronunciate eppure sono universalmente conosciute. Vogliamo ancora scendere a dimensioni inferiori? Richerenches, è un piccolissimo comune francese del Vaucluse,che pratico da vent’anni e conosco benissimo; rispetto a Roccafluvione, meno di un terzo come popolazione ed un quinto del territorio, eppure è considerata universalmente la capitale del tartufo nero pregiato. Riguardo a Roccafluvione, ritengo abbia potenzialità enormi, potremmo individuare un gran numero di peculiarità, ma ritengo che il prodotto tartufo sia irrinunciabile per il nostro territorio. Dico questo perché mi ritengo uno di quelli che ci crede davvero, che ha investito tutto su di esso, esportandolo ovunque, contribuendo a far conoscere Roccafluvione nel mondo e di affermarmi come azienda di riferimento nel settore. Tuttavia non credo che al momento Roccafluvione sia in grado di avviare iniziative di ogni genere, atte a generare indotti dai volumi incredibili come nel caso di Alba o della piccolissima Richerenches.
Sulla visibilità, nel senso stretto della definizione, posso dire invece che lo considero, oggi più che mai, un concetto senza limiti. Non possiamo più trovare la mancata visibilità tra quell’insieme di scuse che giustificano la pigrizia di tante amministrazioni. Immagina il potenziale degli strumenti tecnologici a nostra disposizione. Prendi per esempio i social network, oppure immagina quali virtuosi percorsi di visibilità potrebbero generare delle piattaforme informatiche organizzate e partecipate dalle varie realtà imprenditoriali e locali. Non ci sono più scuse, in Francia sono molti i comuni che hanno separato la comunicazione istituzionale da quella per il turismo e per le attività produttive del luogo, dando queste ultime in gestione,grazie ai fondi comunitari, ad esperti di marketing e non ad attori istituzionali. Sui nostri siti troviamo invece i banner per la promozione del territorio accanto a link che portano alle delibere comunali.
Secondo la tua esperienza, c'è una dimensione ideale per un comune al fine di essere maggiormente visibile e risultare economicamente competitivo a livello internazionale?
Non credo esista una dimensione ideale, non credo sia la dimensione a caratterizzare un territorio e la sua competitività internazionale, guardiamo al Castelluccio, che conosciamo tutti. Una piccola frazione di Norcia, pochissimi abitanti censiti, forse qualche decina, eppure la sua IGP sulle lenticchie, ha reso il il suo prodotto competitivo su tutti i mercati, dando indirettamente visibilità anche ai territori limitrofi. Potremmo continuare, in quanti conoscono il borgo di Campofilone? Forse in pochi, ma tutti ne hanno sentito parlare, non ha bisogno di presentazioni, un comune anche più piccolo di Roccafluvione, che deve la sua visibilità al suo prodotto principe che solo il 13 novembre 2014 ha ricevuto il marchio IGP: i “maccheroncini di Campofilone”. Credo serva una programmazione condivisa dal sacrificio comune, affinché si possa portare dapprima a migliorare il nostro territorio ed in seguito renderlo competitivo in ambito internazionale. Purtroppo al momento sembra essere una percezione lontana, è come se a Roccafluvione fosse in corso una sorta di “frammentazione sociale”, aspetto che si nota tra le diverse aggregazioni nel web, tra l’amministrazione e l’associazione promozionale storica di Roccafluvione…
Tra gli obiettivi del marchio De.co. ci sarebbe proprio quello di legare i prodotti al territorio e dare più visibilità. Che ne pensi a riguardo? Una fusione tra comuni simili non gioverebbe all'intento?
Il marchio di garanzia De.Co. come la sigla stessa recita, denominazione comunale di origine, attesta l’origine, l’appartenenza di un prodotto ad un determinato territorio, si presta a molteplici opportunità permettendo al consumatore di individuare nel prodotto, sfaccettature che altrimenti passerebbero inosservate. Potrebbe essere uno degli strumenti iniziali, per alcuni prodotti, più che altri, per uscire dall’anonimato, una leva per attrarre sguardi curiosi,… ma al fine di guardare lontano, mi riferisco all’ottenimento delle certificazioni di qualità CEE!!!
Sicuramente il marchio De.Co. di un prodotto, per alcuni campanili è stato il primo passo di marketing territoriale, aumenta la visibilità stessa del territorio al quale il prodotto stesso appartiene, ma sicuramente uno strumento insufficiente, anche e soprattutto per delibere di adozione a volte non dovute e generalmente troppo generiche.
Quali sono le tue impressioni dopo l'ultima assemblea pubblica a tema fusioni?
Ho avuto l’impressione che nessuno sapesse di cosa si stesse parlando e che chi avrebbe dovuto dare risposte, avesse solamente un approccio semplicistico.
Quali sarebbero i vantaggi o svantaggi derivanti da una eventuale fusione? Qual è il primo passo per iniziare questa riforma? Partire dalle persone o dai servizi? Chi fa cosa?….
Nessuna risposta utile e come in ogni altro genere di incontro politico, si attaccano le espressioni dell’uno o gli errori dell’altro, deviando l’attenzioni dall’argomento…
Sei sembrato preoccupato sui rapporti di vicinato di cui l'amministrazione Leoni sembrerebbe non curarsi. Hai ricevuto rassicurazioni in merito? Non so come sia sembrato, ma stupito sicuramente, anche perché nell’eventualità di una probabile fusione, non si potrebbe non guardarsi alle “spalle”, come in tale occasione si affermò. Tuttavia in seguito non si è avuto alcun avvicinamento e gli articoli del Sindaco di Venarotta Salvi, intenti a diminuire le distanze, sono stati lasciati cadere.
Non ho avuto alcuna rassicurazione al riguardo e considerata ormai la difficoltà a guardare ai comuni del “patto scolastico”, per una eventuale fusione, mi permetterei, di suggerire di guardare fin da subito dall’altra parte, quella con il comune di Acquasanta Terme.
L'interessamento del CNA che ha aperto tavoli di lavoro con i sindaci proprio sul tema delle fusioni e associazionismo tra comuni, lascia capire che il mondo dell'impresa guarda alle fusioni come via per il rilancio dell'economia. Hai avuto modo di tastare il terreno con qualche esponente del CNA? E, sopratutto, nel nostro comune è stato avviato un confronto fra l'amministrazione e il mondo dell'impresa per studiare le possibili soluzioni per il rilancio economico?
La Confederazione Nazionale dell’Artigianato, rappresenta un mondo molto esteso costituito da micro, piccole e medie imprese, è chiaro che in questo periodo di durissima recessione economica, voglia trovare risposte alle esigenze dei propri associati che, per massima parte sono storpiati dalle lunghe procedure amministrative, dalle pesanti imposte locali (ricordiamo i 30.000 euro che Tonino Scipioni deve al servizio tesoreria di questo comune, come lui stesso ed altri operatori economici per protesta non hanno ancora versato..) dalla mancanza di infrastrutture (banda larga, comunicazioni inadeguate al momento attuale) o ammodernamento delle stesse… La CNA spera che nel meccanismo di fusione si snellisca la macchina burocratica, che si produca risparmio economico nei nuovi servizi condivisi, che si creino sinergie atte a liberare o captare nuove risorse concedendo opportunità di reinvestimento sul territorio, insomma una possibilità in termini lavorativi/occupazionali.
Sulla base di quanto abbiamo detto sinora, le imprese dovrebbero trarne molteplici vantaggi, ma non conosciamo la nuova macchina, il processo potrebbe portare ad un disorientamento che è tipico dei cambiamenti italiani, aumentando maggiormente i tempi dei processi decisionali, potrebbe non cambiar molto, come nel caso delle province o delle comunità montane.
Si, ho avuto un incontro occasionale con un esponente CNA non del nostro territorio e non ha saputo davvero esprimermi le sue convinzioni pro fusione.
Non saprei dire se il Comune abbia avviato un confronto con il mondo dell’impresa che non riterrei fondamentale, ma so bene che non ha avviato un confronto con le economie locali, fondamentali per lo sviluppo del territorio!!!
Il punto centrale del programma elettorale della Lista Leoni era la valorizzazione del territorio, con la creazione di percorsi attrezzati per incentivare la fruibilità dello stesso, lungo il fiume e i paesaggi montani. Dopo due anni nulla è stato fatto in questo senso. Certamente c'è la difficoltà a reperire fondi, ma nulla è stato fatto nemmeno a livello progettuale. Che valutazione dai di questo immobilismo?

Purtroppo ormai i programmi sono solo “elettorali”, si esagera sia per iscritto che nelle dichiarazioni, poi nei fatti si fa veramente poco o nulla, ma i programmi restano (scritti) e gli avversari aspettano per dare contro ed in questo caso a ragione, ma si può sempre ricorrere alla scusa della crisi, al taglio dei fondi,…
L’alibi legato alla difficoltà della reperibilità dei fondi, senza voler entrare nello specifico per Roccafluvione, è comune a tante amministrazioni, in realtà i fondi ci sono, si devono creare progetti credibili ed in tempi utili all’accesso, ma la cosa richiederebbe tempo, sforzi, impegno costanti.
L’Eurispes ha pubblicato i dati sui fondi europei che ogni anno tornano indietro perché non siamo stati in grado di utilizzare, siamo tra i maggiori contributori di fondi dell’Eurozona ma tra i peggiori usufruitori. Credimi, in questa storia non esistono né buoni né cattivi, ma da sempre, il disinteresse e l’incompetenza sono gli ingredienti comuni a questo penoso risultato. Lascia che dia due dati sul contesto nazionale, senza entrare troppo nel merito di quello locale, il tasso di attuazione dei programmi operativi finanziati dal FESR si attesta poco al di sopra del 45%, mentre la media europea, è al di sopra del 60%. Non mettiamo in mezzo la difficoltà nel reperire i fondi. Esistono delle grandi società di Europrogettazione che guadagnano in relazione a quanti fondi riescono a ricevere dalla UE, io inizierei a coinvolgerle nella gestione del territorio. Riguardo alla valutazione di quello che chiami immobilismo, riterrei potesse essere giustificato nel primo anno amministrativo, ma ormai si dovrebbe entrare nel vivo di quello che fu il programma elettorale della lista Leoni, oppure con senso di responsabilità, dire fin da subito come e su cosa questa Amministrazione intende orientare le proprie idee ed energie!!!!!
I fondi a cui accedere per valorizzare il territorio, sono oggi principalmente erogati dall'Unione Europea, che però privilegia per il finanziamento progetti ampi e di importi rilevanti. Non dovrebbe essere un motivo in più per perseguire una politica di collaborazione il più possibile estesa tra territori affini e orientarsi verso la fusione con i comuni limitrofi?
Certamente, in questo caso ti dico senza alcun dubbio che lavorare insieme con un pensiero comune per un fine comune, è ciò che servirebbe al territorio nel senso più esteso del termine, ma questo, come abbiamo detto in precedenza, possiamo farlo con o senza presupposto di fusione.
La fusione sarebbe dovuta essere da tempo una conseguenza del lavorare insieme, non la causa.
Ha suscitato sorpresa e anche un certo scalpore la tua dissociazione e mancata partecipazione alla manifestazione TARTUFOROCCAFLUVIONE. È' sembrato incredibile che una manifestazione che si proponeva di valorizzare la nostra produzione più pregiata, si sia svolta senza il coinvolgimento di una vera autorità internazionale nella ricerca e sperimentazione del settore, quale oggi sei riconosciuto. Cosa ha determinato la tua assenza?

Nel corso di una riunione indetta dal sindaco Leoni presso la sala consilire, proprio a tema di quella manifestazione, io,presa parola, rimproverai in particolar modo uno degli operatori del tartufo presenti, per l’atteggiamento tenuto nel corso delle passate manifestazioni Truffle & Co, dicendo che in manifestazioni come quelle, volte a promuovere tartufo e territorio, nel momento in cui si decide di partecipare, sia necessario fare squadra, mettendo da parte ogni interesse personale e competitività, poichè, oltre ad essere inopportuni, sono alquanto dannosi.
Riguardo a tale manifestazione, ho sempre guardato lontano, come ad un evento capace nel tempo di unire le anime e creare le basi per ottenere la stessa visibilità ed il raggiungimento dei risultati che hanno ottenuto le città ed i relativi prodotti di cui abbiamo precedentemente parlato.
Pertanto, rivolgendomi successivamente al sindaco, chiesi espressamente che tale manifestazione, con Delibera di Consiglio, fosse un evento annuale ( poiché ritengo che l’occasionalità non porti ad alcun risultato, se non quella di incontro, come accade con le feste patronali dei nostri borghi, che facciamo saltuariamente per indisponibilità economica o del Comitato stesso).
Chiesi che a tale evento fosse attribuita una sufficiente disponibilità di fondi volta a garantirne un buona riuscita, che fosse deliberato un regolamento concordato con gli operatori economici del tartufo, teso ad evitare contrasti e contraddizioni e che portasse invece a fare gruppo; chiesi anche che il comune fosse garante sull’eventuale società organizzatrice dell’evento…
Purtroppo non fu dato seguito a quanto espressamente richiesto, tuttavia, nel momento in cui si rendeva necessario stampare il materiale informativo e pubblicitario, io comparivo come collaboratore. Per coerenza a quanto detto, feci un comunicato nel quale annunciavo la mia mancata adesione.
L’evento è stato fatto e spero in successive e continue edizioni (non certo trovo interesse a discutere come altri sui contrastanti risultati) ma purtroppo in parte è accaduto quello che non solo io temevo: infatti, mentre il Dott. Claudio Modesti da una parte parlava dei “tartufati” come “beffe commerciali” e di quale danno arrechino al tartufo e a chi ne faccia uso, dall’altra venivano promossi e in seguito consumati.
Non mi dilungo oltre e non darò seguito ad eventuali e successive repliche, io ho sempre dato il mio contributo per Roccafluvione, in questa mancata circostanza, non se ne attribuisca al sottoscritto la responsabilità, poiché cerco di agire sempre con chiarezza e correttezza e chi mi conosce bene sa che ciò corrisponde al vero!
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