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I Leoni e le amnesie di Francesco Leoni

  • Angelo Gabrielli
  • 29 apr 2016
  • Tempo di lettura: 4 min

La pagina di Leoni per Roccafluvione annuncia che Roccafluvione è rifiorita. In effetti, anche qui, è arrivata la primavera ma il bilancio di Francesco Leoni non è lusinghiero.


"Gente, guardatevi bene attorno", invita la pagina di Leoni per Roccafluvione. Con un tono tra il compiaciuto e lo strillato, simile a un ibrido di Vanna Marchi e Mike Bongiorno, i nostri amministratori ci dicono che "Roccafluvione è rifiorita dopo anni di letargo istituzionale".

Sono giustamente compiaciuti per i nuovi finanziamenti regionali per la scuola, per l'ampliamento del cimitero, la segnaletica orizzontale, la messa a norma del palazzetto, la vendita dei mezzi inutilizzati, i lavori effettuati su moltissime strade. Sono passati due anni dell'elezione e questo è il bilancio. Tanto basta ai nostri amministratori per dichiarare trionfalmente che Roccafluvione è rifiorita.

Sì, è vero che il decoro urbano è migliorato e c'è una maggiore manutenzione alle strade comunali. È un indubbio merito dei nuovi amministratori. Il contributo competente di Giovanni Di Fabio in questo settore si tocca con mano.

Encomiabile è anche il lavoro del gruppo di volontari guidati da Pietro Bastiani per i numerosi piccoli interventi che hanno sollevato le casse comunali da incombenze che sarebbero difficilmente state affrontate senza esborsi che avrebbero penalizzato altri interventi altrettanti necessari.

Anche le piccole gocce di occupazione pagate con i voucher per l'intraprendenza del vicesindaco Guido Ianni sono meritorie. Sono piccole cose ma testimoniano un'attenzione verso i più bisognosi che non può che essere apprezzata, ma se è questo a permettere ai nostri amministratori di affermare che Roccafluvione è rifiorita, allora il bilancio è tristemente magro e deprimente.

Qualcuno probabilmente ricorda le parole del lungo prologo del programma elettorale di Francesco Leoni: "Viviamo in un territorio bellissimo e sconosciuto anche a molti dei nostri abitanti". Un prologo che enunciava l'impegno primario di quel gruppo di candidati che presentavano la loro promessa per farsi eleggere.

Si trattava di promuovere lo sviluppo del nostro territorio per mezzo della realizzazione di percorsi che rendessero possibile la fruibilità delle nostre bellezze paesaggistiche, in primo luogo quelle montane e quelle fluviali. Una serie di sentieri che raggiungessero i migliori punti panoramici, corredati di aree di sosta e di ristoro, provvisti di adeguata segnaletica e tabellonistica che raccontasse il passato e il presente del nostro territorio, oltre che indicare i vari percorsi e i nomi delle frazioni dove ne sono sprovviste. Dopo di cui ci si proponeva di predisporre una serie di pagine web per pubblicizzarli e renderli noti al grande pubblico.

Niente di questo è stato affrontato, nemmeno a livello progettuale. Ci sono state due o tre riunioni promosse da Ianni, sempre meno partecipate per l'inconcludenza delle stesse, e poi è calato il silenzio. Gli adempimenti che l'ordinaria amministrazione richiede hanno via via assorbito tutte le energie dei nostri amministratori e molti dei concetti innovativi che il programma elettorale prometteva sono finiti nel cassetto.

Così è stato per il bilancio partecipato, un fiore all'occhiello del nostro vicesindaco. Il primo bilancio aveva tempi troppo stretti e fu presentato in fretta e furia nell'ultimo giorno utile, ma non se ne è fatto niente neanche per i successivi.

È' andata in modo analogo per la diretta web delle sedute del Consiglio Comunale, anche questa una proposta elettorale voluta dal nostro vicesindaco. Gli fecero notare che nello statuto del consiglio comunale erano espressamente vietate questo genere di riprese. Sarebbe bastata una piccola modifica statutaria ma non se ne fece niente.Anche questa proposta è finita nel cassetto.

Nel programma elettorale si annunciavano trasparenza e condivisione ma quando emerse la poco lusinghiera storia delle schede telefoniche pagate dal comune ad ex dipendenti o collaboratori a vario titolo delle precedenti amministrazioni, i nuovi eletti negarono ai propri cittadini il diritto ad essere informati. Fu un nobile gesto di difesa della privacy di alcuni piccoli privilegiati? O fu una copertura di amicizie imbarazzanti? Non abbiamo avuto il diritto di saperlo. È' questa la trasparenza promessa?

Come un mantra, il nostro sindaco e il suo vice ci ripetono che il terzo mercoledì del mese l'amministrazione incontra la cittadinanza. È' una iniziativa apprezzabile, ma si vuole veramente incontrare i cittadini ed ascoltarli? Se così fosse, mentre le riunioni sono quasi sempre partecipate da una manciata di fedelissimi, come mai, ogni volta che si fa un incontro, non vengono affisse locandine nelle bacheche, lasciati piccoli stampati nei bar e nei maggiori esercizi commerciali? Perché non vengono affisse locandine nelle frazioni o informati i cittadini per lettera? Credono davvero i nostri amministratori che tutti i nostri cittadini vadano a consultare la pagina del comune su Facebook per informarsi? Credono forse che tutti i pensionati che abitano i nostri paesi possiedano un computer, un'ADSL, o abbiano un profilo su Facebook? Oppure il loro parere e la loro partecipazione non interessa? Non vedo altre ipotesi plausibili.

Nei propositi elettorali della lista Leoni c'era anche la realizzazione di un nuovo giornalino comunale, trimestrale, da recapitare a tutte le famiglie residenti. Un giornale concepito diversamente rispetto al Corriere del Fluvione con cui le precedenti amministrazioni avevano informato sull'attività della giunta. Si intendeva, ed anche questa era una proposta del vicesindaco Ianni, oltre che infornare sull'attività amministrativa, promuovere il territorio, pubblicando, di volta in volta, articoli sulle nostre tradizioni e il nostro folklore, i nostri prodotti tipici, le attrazioni paesaggistiche e culturali, la nostra memoria storica e antropologica. Sarebbe stato in questo modo un complemento periodico al lavoro di pubblicizzazione sul web e sarebbe anche stato strumento per la sua progressiva diffusione. Sembrava tutto concordato e deciso. Furono ottenuti preventivi di spesa (tipografica e postale) fino a 1/4 della cifra spesa dalla precedente amministrazione. Fu creato un comitato di redazione ed ottenuta la partecipazione di un giornalista professionista (un corrispondente dell'AGI) a titolo gratuito per il ruolo di direttore responsabile (il precedente direttore riceveva 250 euro per ogni numero pubblicato), ma non se ne fece niente. Non fu detto neanche un no. Si smise di parlarne e si decise per il no. Del resto anche questa era una proposta caldeggiata da Ianni...

Sembra quasi che ci sia in amministrazione il proposito non dichiarato di bocciare, o rimandare a data da destinarsi, le principali proposte elettorali del vicesindaco che, comunque non mostra di curarsene troppo, o, più semplicemente, non può che fare buon viso a cattivo gioco. Sarebbe anche comprensibile. Ianni, del resto, è senz'altro una persona capace di brillare di luce propria e non stupirebbe nessuno che possa suscitare, per questo, qualche gelosia foriera di ostacoli per le sue proposte, quelle che gli hanno consentito di essere ampiamente il consigliere di maggioranza più votato.


 
 
 

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