Il terremoto è peggio della guerra
- Giuseppe Mariani
- 5 gen 2017
- Tempo di lettura: 3 min
" È ingiusto e cattivo il terremoto.. più della guerra.
Perché uccide, ti toglie vita anche da vivo, la tua quotidianità, ti toglie i ricordi, le radici.. e lo fa lasciandoti in mezzo ai "vivi"..
hai perso senza poter combattere"
(Giuseppe Mariani)

Rivefluvione mette a disposizione il proprio spazio a quanti abbiano desiderio e necessità di parlare dell'esperienza devastante del terremoto, di raccontare, di sfogare, di ricordare, di chiedere attenzione, di informare sullo stato della ricostruzione, sugli interventi, sui ritardi. Siamo in attesa degli articoli di amici di vari comuni coinvolti che sono liberi di scrivere quando lo riterranno utile e opportuno. Nell'attesa pubblichiamo, di seguito come primo contributo del blog sull'argomento, delle riflessioni che Giuseppe Mariani (di Roccafluvione) ha pubblicato sul suo profilo facebook: riflessioni molto vicine al sentire di chi è rimasto "vittima viva" del terremoto. Invitiamo quanti volessero usufruire di questo spazio a contattarci sul blog o sulla pagina facebook Rive Fluvione, per iniziare a "ricostruire i cuori" come auspica anche Papa Francesco.
Io credo che il terremoto sia peggio della guerra, per chi ne è vittima: la guerra è "condivisa" da un popolo, il dolore è "uniforme e distribuito" tra tutta la popolazione. Sei tra i vincitori o tra i vinti, non sei solo: sei parte di qualcosa.
Il terremoto è orribilmente "selettivo" nello scegliere le sue vittime e ti senti solo a lottare contro un mostro che ha scelto te.
Perché te? Magari al tuo vicino di casa, nel paese vicino al tuo tutto bene; ma tu sei stato "sfortunato" e ti senti sempre piu solo.
No, non vorresti che fosse successo ad altri al tuo posto, vorresti solamente che non fosse successo, perché il terremoto non ti fa odiare nessuno.
Ti toglie perfino un "nemico" con cui prendertela.
Anzi, preghi, speri che nessuno mai più, possa essere vittima viva del terremoto. Ti fa diventare più buono, il terremoto.
Sì, ti dicono "non vi lasceremo soli".. "ricostruiremo".. ma sai come vanno queste cose.. se va bene ci vogliono anni.. forse.. poi con il tempo si dimenticano.. è normale..
Del terremoto si ricorda bene e per sempre, solo chi ne è stata vittima.
Solo, senza più la tua casa..il tuo paese.. I tuoi ricordi.
Non ti resta nulla e non puoi neanche condividerlo, urlare al mondo che sei

solo..
Perché magari gli altri non possono capirti: ti hanno aiutato, sono venuti a darti assistenza appena dopo le scosse, ti hanno dato da mangiare, ti hanno portato pacchi di pasta e cibo in scatola, un posto dove dormire, in una tenda o in un hotel..
Molti hanno contribuito con piccole donazioni, altri hanno organizzato cene e raccolte fondi, hanno fatto alberi di Natale e presepi tra le macerie, la messa nelle tende, le Tv..
Le personalità politiche sono venute da te e ti hanno detto di non preoccuparti: hanno fatto foto con te e poi sono andati via.
Tutti giustamente tornano alla loro vita. Nelle loro case..
Già, le case.. ma tu non hai più una casa.
È ingiusto e cattivo il terremoto.. più della guerra.
Perché uccide, ti toglie la vita anche da vivo, la tua quotidianità, ti toglie i ricordi, le radici.. e lo fa lasciandoti in mezzo ai "vivi".. hai perso senza poter combattere. È peggio della guerra il terremoto.. per chi ne è "vittima viva".. Anche tu vorresti dimenticare e tornare alla tua vita; tutte loro, le vittime vive del terremoto, vorrebbero dimenticare.. ma non ci riescono.. e si sentono soli. Sono soli. Soli ma insieme a tutte le altre vittime del terremoto.. e insieme si deve ripartire.. L'unico vero aiuto che si può dare ai terremotati e quello di non consentire alle istituzioni di dimenticarli.. DI AIUTARLI A NON ESSERE DIMENTICATI !!
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