Emergenza in Centro Italia (Parte I) : I PRIMI QUATTRO AMMAESTRAMENTI
- Osvaldo Bizzari
- 29 gen 2017
- Tempo di lettura: 4 min
Le osservazioni e i suggerimenti di un "cinghiale" operativo dell'Esercito sulla gestione dell'emergenza nel Centro Italia, il Generale di Brigata Osvaldo Bizzari: "L’emergenza in Centro Italia ci ha fornito alcuni spunti (lezioni apprese)."

Al termine della tragedia che ha colpito l’hotel Rigopiano, sul quale ancora non mi esprimo per rispetto delle persone decedute e dei loro famigliari, credo sia giusto e doveroso capire le dinamiche in merito alla gestione complessiva di una catastrofe senza fine . L’ obbiettivo di questo post non e’ sostituirsi agli organi istituzionali (Procura di Pescara) che gia’ stanno operando (non ne ho titolo ne dati sufficienti) , o di creare sterili polemiche inutili, ma solamente esprimere il mio personale pensiero su questa tragedia che mi ha colpito particolarmente. Tutto questo, tenendo anche in considerazione che lo scaricabarile sulle responsabilità sembra già iniziato tra Comune, Provincia, Regione e Prefettura ..ed e’ una pratica nella quale siamo maestri. Questo non fa certamente onore alle vittime, ai loro famigliari e ai soccorritori che hanno lavorato in condizioni limite. Vorrei anche preliminarmente evidenziare che l’emergenza in Centro Italia ci ha fornito alcuni spunti (lezioni apprese):
la prima : unicità di comando. Definire da subito un unico Comandante sul campo preferibilmente militare (invece di non capire mai chi ha il mazzo in mano ). Nel caso specifico, ed in linea con le normative nazionali, vi erano molti enti (comune, regione, province ,ANAS, Prefetture, Capo della Protezione Civile, Commissario straordinario) che dovevano fronteggiare l’emergenza ognuno per la sua parte . Se ciò sia stato fatto nel modo migliore saranno le Procure competenti per territorio a stabilirlo. I processi decisionali generati durante l’emergenza sono sotto gli occhi di tutti. E la domanda che mi pongo e’ Chi comanda tutta l’operazione? Chi coordina tutti questi enti?
la seconda: impiego tardivo delle FFAA Le forze armate in Italia, possono intervenire in concorso, solo e soltanto su richiesta della Prefettura interessata; ciò, perché sia “ratificato” lo stato di emergenza e soprattutto perché siano stabilite le indicazioni sulle risorse finanziarie. Nell’attesa del documento della Prefettura, interviene subito la Protezione Civile, con i volontari e i nuclei di primo intervento. Persone fantastiche ma spesso non attrezzate per emergenze gravose come quella in atto. La Protezione Civile, quindi, è costretta a noleggiare i mezzi necessari da ditte private. Nel frattempo i nostri militari, tanti, addestrati e con i mezzi già in possesso, quelli giusti, sono pronti ma attendono la richiesta che il più delle volte arriva proprio quando ci sono i morti, ovvero quando è troppo tardi.
La terza: Il compito dei tecnici della Protezione civile è disegnare gli scenari peggiori, perché in base a quelli si adottano le misure necessarie per proteggere la popolazione. Da pianificatore dico che qui l’ipotesi peggiore (da ipotizzare a fine agosto) era la concomitanza di eventi sismici associata a condizioni meteo avverse, che adesso potrebbe evolversi in alluvioni associate a scosse sismiche di un certo rilievo. A quel punto dovevano essere rischierati nell’area permanentemente assetti idonei a fronteggiarla (VVFF, Forze di Polizia, FFAA, ANAS…ecc). Circa 8-9 mila uomini sotto un unico Comando. Per dirla alla “militare” maniera un Comando Regionale interforze/interministerale tipo quello schierato in Afghanistan dove il personale viene ruotato ogni sei mesi fino ad emergenza terminata.
La quarta ed ultima osservazione : risulta essere sempre più urgente la necessità di costituire una guardia Nazionale con ragazzi di leva addestrata dalle FFAA (tipo National Guard in US) addestrati ed equipaggiati per fronteggiare tutte le possibili calamità naturali (terremoti, alluvioni, valanghe, incendi,….ecc) . A mio parere , si tratterebbe di costituire una Brigata per ogni regione (I quadri della struttura, Ufficiali e Sottufficiali sarebbero a costo zero e tratti dalla riserva ed ausiliaria -personale in pensione), permanentemente attivata, con richiami annuali di 40 giorni (come avviene in US) per il mantenimento dell’addestramento nelle aree di possibile impiego. E’ già perché’ sarebbe anche interessante capire se nelle zone colpite la protezione civile locale si sia addestrata con esercitazioni periodiche su piani di emergenza elaborati dai comuni !

Il Generale di Brigata Osvaldo Bizzari è uno dei "cinghiali" operativi dell'esercito italiano, che dalle colline dei Balcani ha solcato le valli dell'Indu Kush, passando per qualche paese africano, pianificano, coordinando ed eseguendo operazioni sensibili e ad alto rishio per le quali è stato insignito delle onoreficenze di Ufficiale e Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Croce di Bronzo dell'Esercito. Ha operato ininterrottamente in Afganistan per 4 anni. ed è stato capo di Stato Maggiore della brigata multinazionale In Bosnia , Capo di Stato Maggiore in Kosovo e Direttore della Sala Operativa a Pristina. Figlio dell'appennino, cresciuto tra le valli della Garfagnana e della Lunigiana, ha seguito costantemente da osservatore gli eventi successivi al sisma e alle nevicate eccezionali che hanno colpito l'appennino centrale. A breve pubblicheremo la seconda parte delle sue osservazioni sulla gestione dell'emergenza. Nella foto durante la cerimonia di cessione del Comando nel Quartier Generale dell' Italian Joint Force, nello storico Aeroporto Francesco Baracca, in Roma, Centocelle il 30 gennaio 2009 (Foto Cybernaua). Nella foto in alto con il Gen. David Petraeus, Comandante della missione NATO in Afganistan.
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