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Verba Volant: Quando la PEC viaggia col PICcione

  • Anna Ceclia Poletti e Angelo Gabrielli
  • 18 feb 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

"Abbiamo un Sindaco infaticabile che nella smania di sollevare i dipendenti dal lavoro si incarica anche di fare il postino: ma visti i tempi di attesa per le consegne o gli è scappato il piccione viaggiatore o spera di nascondere figuracce. O forse è ora che si goda la pensione."

Martedì 12 febbraio parte dal comune di Venarotta, a firma del sindaco, una mail, con posta certificata, indirizzata al sindaco di Roccafluvione e ai consiglieri di maggioranza e minoranza.

Nella lettera, il sindaco Salvi, esprime sorpresa e sconcerto per l'iniziativa unilaterale del comune di Roccafluvione di annettersi una porzione del territorio del comune di Venarotta. Dopo aver “verbalmente” espresso al sindaco Leoni, la sua piena disponibilità ad avviare un tavolo tecnico congiunto tra i due comuni per valutare insieme la richiesta di otto cittadini che, pur residenti in una lingua di territorio del comune di Venarotta, gravitano per i servizi principali nel comune di Roccafluvione, non si aspettava di essere totalmente bypassato nell’iter. Ma di questo abbiamo già trattato e avremo modo di riprendere il discorso direttamente con le dichiarazioni degli amministratori. C’è un altro mistero su cui far luce.

Una posta elettronica, certificata o no che sia, impiega da pochi millisecondi ad alcuni secondi ad arrivare a destinazione e quindi si presume che il giorno stesso sia stata ricevuta dall'ufficio protocollo di Roccafluvione, ma né il giorno dopo, mercoledì, né, giovedì, e neanche venerdì la lettera viene recapitata ai consiglieri.

Non si trattava certo di una lettera dal contenuto segreto, del resto aveva 11 personaggi pubblici come destinatari, ognuno dei quali rappresentanti dei propri elettori, e conteneva osservazioni su un atto pubblico del nostro comune, per il quale si chiedeva una più attenta riflessione sul metodo unilaterale con cui il comune di Roccafluvione aveva richiesto alla Regione Marche un riordino territoriale che riguardava il comune vicino.

La richiesta viene considerata del tutto irrituale dall'Ufficio competente della Regione Marche, il cui dirigente, in data 6 febbraio, risponde al sindaco di Roccafluvione evidenziando come “la proposta di modifica delle circoscrizioni comunali, non essendo prevista dal piano di riordino territoriale della regione, richiedesse un parere motivato anche dal comune interessato, Venarotta, nonché sul contesto territoriale, demografico e dei servizi nella località Capodipiano, elementi utili per consentire la presentazione di una motivata proposta da parte della giunta regionale.”

Tanto lavoro per nulla, in poche parole. Sarà stata la fretta dell'approssimarsi delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale per le quali una manciata di voti in più potrebbero fare la differenza? Resta per ora la figuraccia procedurale della nostra amministrazione in sede regionale. A tale proposito appare risibile la giustificazione del vicesindaco Guido Ianni il quale scrive in un commento al nostro precedente articolo, di essere stato presente alla presentazione della petizione da parte dei residenti interessati e di averli invitati, in quella sede, “a recarsi a Venarotta perchè la ratifica deve essere bilaterale”. Tutti potrebbero chiedersi per quale oscura ragione non abbia proceduto lui stesso ad informare Venarotta della richiesta, concordare l'instaurazione di un tavolo tecnico per definire tutti i dettagli della richiesta da inoltrare alla Regione, ed eventualmente inviare, congiuntamente, la proposta di riordino territoriale alla Regione, corredata dei pareri richiesti. E come mai, essendo al corrente della procedura esatta, si sia fatto sfuggire la mancanza del parere di Venarotta nella documentazione utile all’approvazione della delibera.

Se l'intenzione dei nostri amministratori uscenti fosse stata quella di soddisfare le richieste dei firmatari la petizione, e addirittura con una procedura d'urgenza, non ha certamente fatto loro un buon servizio creando questo piccolo incidente istituzionale con un atto che non può che apparire ostile. Un comportamento tanto più incomprensibile considerando che quando nel corso di una conversazione informale, il sindaco Leoni aveva accennato al sindaco Salvi della petizione, quest'ultimo aveva manifestato piena disponibilità ad approfondire la fattibilità della richiesta.

Ma la figuraccia con la regione e con i cittadini che richiedono il passaggio nel comune di Roccafluvione non è tutto. La lettera del sindaco di Venarotta, infatti, non era indirizzata solo al sindaco, ma anche a tutti i consiglieri comunali di Roccafluvione, sia di maggioranza che di minoranza, e, ad oggi, a distanza di 6 giorni la lettera non è stata ancora recapitata a tutti i consiglieri.

Ma non è tutto: dopo 6 giorni i consiglieri di minoranza non hanno ancora avuto modo di visionare l'e-mail, pur avendolo (anche se solo “verbalmente”) richiesto. È stato risposto che sarebbe stata cura del sindaco stesso consegnarla. Forse la modalità "verbalmente" ha valore differente se riguarda Venarotta o i consiglieri di minoranza di Roccafluvione? In ogni caso possiamo ben dire che abbiamo un Sindaco infaticabile che nella smania di sollevare i dipendenti dal lavoro si incarica anche di fare il postino: ma visti i tempi di attesa per le consegne o gli è scappato il piccione viaggiatore o spera di nascondere figuracce o forse è ora che si goda la pensione.

Verba volant! Su un piccione e forse domani arriveranno a destinazione.

 
 
 

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