E' guerra tra Ianni e Marsia 360°
- Angelo Gabrielli
- 21 mar 2019
- Tempo di lettura: 10 min
Sonia Marcozzi e Letizia Bellabarba raccontano come il vicesindaco Guido Ianni abbia espropriato Marsia 360° del Fluvione Corto Festival, coinvolgendo il Comune.
Rivefluvione: Sonia Marcozzi (Presidente di Marsia a 360°, l'Associazione che ha organizzato tutte le precedenti edizioni del Fluvione Corto Festival), siamo rimasti sorpresi nel constatare che il “Fluvione Corto Festival”, da sempre organizzato dall'associazione di cui sei il presidente, venga, da quest'anno proposto ed organizzato con una nuova formula, un nuovo logo, un nome diverso, dal Comune di Roccafluvione. Cosa è successo?
Sonia Marcozzi: Sono rimasta, devo dire, molto stupita anch'io, anzi, moltissimo, dopo esserne venuta a conoscenza tramite tua intervista a Guido Ianni e quando casualmente si era diffuso il rumours, circa un mese fa, che il Comune di Roccafluvione insieme a Guido Ianni stesse organizzando in maniera totalmente autonoma il Fluvione Corto Festival che poi loro, mutandolo, pare, in “Fluvione Film Festival”.
Si, abbiamo incontrato una persona che ci ha riferito di essere stata incaricata di confezionare il premio Fluvius Petrae (statuetta in pietra conferita al vincitore del premio. n.d.r.) per quest'anno, sicché sulle prime il pensiero è stato che non avesse ben capito. Invece no, non si era sbagliato.
Successivamente abbiamo contattato Guido tramite messaggi whatsapp e ci ha dato conferma. Ho chiamato il sindaco Leoni per chiedere se lui ne fosse a conoscenza e mi è parso cadesse dalle nuvole; mi ha poi fatto contattare direttamente da Ianni. Ho anche chiamato un altro consigliere per informarlo. Lo stesso Guido Ianni, successivamente, mi ha dichiarato che il Comune di Roccafluvione avrebbe chiesto e ricevuto un contributo dalla Fondazione Carisap per l'edizione di quest'anno, che avrebbero organizzato attraverso un’ associazione locale, prescindendo poi da “Marsia a 360°” che da anni è la reale titolare del Fluvione Corto Festival, come tutti sanno, poichè l'ha ideato ed organizzato da sempre, anche attraverso l’attuale vicesindaco di Roccafluvione, anch’egli parte dell'associazione prima delle dimissioni per evitare un conflitto di interessi; in quanto l’associazione che presiedo dopo la fine dell’incarico di Sandro Spina, avrebbe dovuto chiedere per il Fluvione Corto Festival, il patrocinio ed il contribuito ai vari Comuni, quindi anche al Comune di Roccafluvione, pertanto da qui la giusta scelta di Guido Ianni di uscire dall'associazione.
La mia azione successiva e dovuta è stata quella di scrivere una lettera al sindaco per informarlo ufficialmente del fatto e per conoscenza anche alla Fondazione Carisap che ha sospeso momentaneamente il contributo al Comune di Roccafluvione.
Rivefluvione: Considerando che la manifestazione è presentata con un nome diverso dal Fluvione Corto Festival, un diverso simbolo e si rivolge a una più ampia tipologia di cineasti, su quali elementi specifici si basa il ricorso alle vie legali che hai preannunciato per tutelare gli interessi dell'associazione “Marsia a 360°” che presiedi?
Sonia Marcozzi: Sinceramente, la mia prima reazione verteva alle dimissioni. Io sono ascolana e ho prestato attività volontaria per questa causa, mettendo a disposizione le mie riconosciute e certificate competenze, oltre che le mie poche disponibilità finanziarie. Mi ha fermata la mia onestà di presidente che deve fino alla fine tutelare l'associazione e tutelarsi. Pertanto, mi sono rivolta ad un legale il quale mi ha preannunciato che ci sono gli estremi per diverse azioni. Tra le tante, ne accenno alcune. Guido Ianni ha registrato alla Camera di Commercio il nome del Fluvione Corto Festival nel 2017, il Comune ha presentato richiesta di contributo alla Fondazione Carisap per il Fluvione Corto Festival nel 2018. La delibera di concessione del nome Fluvione Corto Festival del sig. Ianni al Comune di Roccafluvione è successiva alla richiesta di contributo. Di questo sia Ianni, sia il Sindaco dovrebbero esserne consapevoli, vista l’esistenza di un atto amministrativo, sicché qualora fosse riscontrabile un illecito, il Comune sarebbe corresponsabile.
Rivefluvione: Come ti spieghi questo comportamento di Guido, uno dei fondatori dell'associazione?
Sonia Marcozzi: Sembra inspiegabile. Con Guido ho lavorato ad altre cose, anche importanti, non te lo aspetteresti mai, eppure… Nel 2017 partecipammo a un bando per un contributo regionale e ci fu assegnato. La manifestazione si svolse a dicembre perché la notizia del finanziamento arrivò ad ottobre e senza quel contributo non avremmo potuto permettercelo. Quell'anno chiedemmo un contributo al comune di Venarotta che ci concesse 200 euro e a quello di Roccafluvione che ci sponsorizzò il Fluvius Petrae di quell'anno per un valore di 100 euro. Il Festival ha avuto un costo totale di 4.260 euro perché conteneva anche un corso di corto per ragazzi, che ha avuto un grandissimo successo. La Regione Marche ha contribuito con 2.130 euro. I 2.000 euro mancanti sono stati a carico di “Marsia 360°” e specificatamente dalle persone di Sandro Spina, Letizia Bellabarba e la sottoscritta. Abbiamo rendicontato e finito di pagare a settembre 2018 mentre già Ianni chiedeva e riceveva il contributo della Fondazione Carisap, senza informarci assolutamente di nulla.
Nel 2018 non è uscito il bando regionale per cui non abbiamo avuto la forza economica per affrontare una nuova edizione, decidendo quindi di rimandarla al 2019. Sottolineo poi che dal 2016 i fondi BIM per la cultura, che in passato venivano girati a Marsia 360° per diverse attività culturali, tra cui il Fluvione Corto Festival, Ianni ha ben pensato di destinarli ad altro, cosa che interpretammo quale disinteresse nei confronti del festival.
Mi chiedi perché si sia arrivati a questo. Non lo so, non saprei dare un giudizio sul comportamento di una persona così distante da me moralmente. Come per dire, Angelo, che chi è onesto non concepisce il gesto di chi ruba per avere ciò che non ha. Mi auspico solo che chi prenderà in mano questa eredità sappia valorizzarla, indipendentemente dalla contingenza che vede un interesse elettorale che si esaurirà il 26 maggio. Auguro, però, a chi che per un pugno di voti scende a queste bassezze, di non essere eletto, per il bene della comunità che merita altro, merita sostegno, umanità, lealtà. Perché un pugno di voti di quei bravi ragazzi vale molto di più di un festival.
Rivefluvione: Non mi è chiara una cosa: teoricamente Marsia 360° potrebbe continuare ad organizzare il Fluvione Corto Festival perché il Fluvione Film Festival di Ianni è qualcosa di diverso.
Sonia Marcozzi: No, non potremmo e non potremo. Ti riporto letteralmente le parole che Ianni mi ha scritto questa notte: “Riguardo alle affermazioni di commento all'intervista, l'eventuale controversia è nei confronti unicamente della mia persona ed il Comune non c'entra nulla. Essendo legittimamente ideatore della manifestazione e del nome del festival, pensato molto prima che Marsia nascesse ed avendo assistito al vostro disinteresse nel riproporre l'edizione 2018 (questo dimostra quanto ci tieni) sono stato io stesso, e non in qualità di vicesindaco, ma come Guido Ianni, ex socio di Marsia (associazione con cui collaboravo finché ne facevo parte e finché esisteva almeno una parvenza di associazione anche se in alcuni momenti è stato un bel gruppo). E' Guido Ianni che concede al comune l'organizzazione dell'edizione 2019 (con atto scritto) come l'ho concesso in modo amichevole nel 2017 a Marsia, ormai rudere di una associazione che prima di quella edizione mi ha estromesso anche come amministrazione delle pagine che comunque anche grazie a me avevano ottenuto molti partecipanti, aspetto che mi poteva fare comodo ma di cui farò a meno. Quindi, ricapitolando, la causa, se ci sarà, è tra Guido Ianni (non in quanto vicesindaco pro-tempore) e Marsia, se ancora esiste. Non so se ti conviene perdere tutto questo tempo per qualcosa che in realtà a te non interessa avendo lasciato scivolare un anno dopo 8 edizioni consecutive. Se poi Marsia rinascerà e vorrà rifare il festival nel 2020 è libera di farlo (previo mio nulla osta, stavolta scritto ma che certo non vi negherò). Io comunque userò Fluvione Corto solo in questa edizione nonostante abbia titolo per usarlo... dalla prossima, senza rinnegare quella storia, sarà un festival completamente nuovo.”
Rivefluvione: Letizia Bellabarba (menbro del direttivo di Marsia 360 e presentatrice di tutte le edizioni del Fluvione Corto Festival), leggendo il messaggio che Guido Ianni ha inviato, si deduce che lui riteneva l'associazione morta e sepolta per non aver organizzato l'edizione 2018 del Fluvione Corto Festival. Letizia Bellabarba: La ringrazio Angelo per la possibilità di dare la mia personale visione su una vicenda che ha veramente dell’irreale e che in qualche modo mi sta dando la possibilità di scoprire quanta miseria e povertà d’animo ci sia in giro.
Quello che Guido Ianni ritiene dell’ “Associazione Marsia a 360°”, lo apprendo solo ora dalle dichiarazioni rilasciate per il suo blog dato che il vicesindaco per più di un intero anno, da Dicembre 2017 a Gennaio 2019 è caduto in un silenzio tombale e non ha mai minimamente contattato le attuali organizzatrici, ancora fra i membri del direttivo dell’Associazione, nè per parlare formalmente, né informalmente del Festival, da amici che condividono stessi valori e stessa mission culturale. Mi sembrano dunque molto strane e poco attendibili le valutazioni da parte di questa persona che dice di essersi spesa per le sorti del “Fluvione Corto Festival” o Fluvione Film Festival, che dir si voglia. Guido Ianni - fra i padri ideatori del festival ma che da diversi anni per sua scelta non si occupa più operativamente dell’organizzazione del Fluvione Corto Festival - forse non sa, o fa finta di non sapere è che nel 2017 l’ VIII edizione della manifestazione è stata realizzato a fine Dicembre 2017 solo ed esclusivamente perché solo a metà Ottobre dello stesso anno, abbiamo saputo di essere vincitori di un finanziamento della Regione Marche che insieme al mini sostentamento di alcuni partner e comuni ha permesso lo svolgimento dell’evento e il mantenimento di alcuni standard qualitativi, raggiunti nelle passate edizioni.
Sicuramente un’edizione fra le più belle ma anche fra le più difficoltose ed impegnative dal punto di vista organizzativo. Ma Marsia non si è mai tirata indietro, neppure nel 2016 quando è riuscita ad organizzare un’edizione itinerante nei territori colpiti dal sisma, in un autunno ancora molto scosso. Come lei può immaginare, come ogni concorso che si rispetti, i concorso hanno bisogno di un tempo tecnico per esser diffusi, per la capillarizzazione e promozione del bando, per la raccolta del materiali, l’organizzazione e la creazione di partnership e di giurie, la comunicazione, produzione di artefatti ecc...fatti due conti ecco come si è arrivati a Dicembre 2017, ultimo momento utile per vedere la luce del festival.
Rivefluvione: Ma tornando alla afermazione di Guido: Marsia è morta e sepolta? Letizia Bellabarba: Le rispondo subito e rispondo anche alle persone che pensano di sapere ma sanno di non aver detto tutto. La signora Sonia ed io ci siamo guardate spesso e ci siamo dette “Non c’è rimasto più nessuno a parte qualche altro membro del direttivo o altro sostenitore esterno.” - e può essere anche capitato che in qualche occasione ci siam chieste “Chi ce lo fa fare?” Ma poi ci siamo sempre guardate negli occhi e pronte con le maniche “corciate” e con le uniche forze rimaste ci siam risposte “ La passione per il nostro territorio. La voglia di dare una possibilità a questa terra, la voglia di lasciare un impronta e un messaggio culturale forte mettendo in campo forze, professionalità, esperienza, tempo, i nostri contatti nell’organizzazione di un evento di qualità.”
Un evento che abbiamo contribuito a far crescere, per cui abbiamo lavorato spesso fino alle 4 della mattina, in modo del tutto gratuito, abbiamo sacrificato spesso tempo libero, amici, e spesso anche coperto ( o investito, dipende i punti di vista) con i nostri risparmi laddove non riusciva ad arrivare la cassa dell’Associazione.
Quello che non sanno di sicuro, il prof. Ianni e il Comune di Roccafluvione, che ad oggi si professano finanziatori e futuri organizzatori delle prossime edizioni del festival, quanti sacrifici sono stati fatti in termini umani in queste ultime edizioni, di quanti “No, non si può” sono stati incassati e forse non ricordano che anche le più piccole e umili iniziative, hanno bisogno di un team collaudato, di competenze e di un sostentamento economico, seppur minimo. Ecco perché nel 2018 non è stato possibile organizzare in maniera immediata un IX edizione del Fluvione Corto Festival. A Dicembre 2018 dovevano ancora arrivare dalla Regione i contributi spettanti per il 2017 alla nostra associazione. A Natale 2018 alcuni dei fornitori esterni dovevano ancora esser pagati per la prestazione di 12 mesi prima.
Quello che non poteva o non voleva neppure immaginare qualcuno, dato che era troppo impegnato a muovere azioni illegali e illeggittime a nome del Fluvione Corto festival e nei confronti di Marsia, è che chi ha organizzato, promosso, presentato curato e archiviato le ultime 8 edizioni del festival, ovvero dal 2010 ad oggi, stesse comunque cercando con le proprie forze altri finanziamenti utili, anche se con scarsi esiti.
Il silenzio e una variazione di priorità sono state solo alcune delle risposte ottenute nel corso del 2018. Una bella notizia è arrivata però quest’anno sotto l’albero. A Natale del 2018 abbiamo appreso con immensa soddisfazione ed orgoglio per il nostro territorio, che MIUR e dal MIBAC hanno ammesso a finanziamento una nuova iniziativa prevista per il 2019 ad Ascoli Piceno di cui Marsia, nel suo piccolo, farà parte in quanto partner.
Rivefluvione: Di che si tratta? Si può sapere qualcosa in più? Sempre nell’ambito cinematografico?
Letizia Bellabarba: Guardi, non posso dire molto, ci sono degli accordi di riservatezza da rispettare fra i partner e l’organizzazione essendo la manifestazione ancora in fase organizzativa e non essendo stata ancora presentata alla stampa e al pubblico. Le posso solo anticipare che si tratta di un festival internazionale di cortometraggi, non ancora pubblico ma in fase di organizzazione, che si terrà ad Ascoli Piceno tra i mesi di maggio e novembre del 2019. Il soggetto capofila del festival è un Istituto Comprensivo Piceno, che è risultato vincitore del bando "Cinema per la Scuola - Buone pratiche, Rassegne e Festival", promosso dal MIUR e dal MIBAC. Marsia a 360°, in quanto realtà che opera nell’ambito della cultura audiovisiva sul territorio da diversi anni, è stata interpellate e volentieri ha aderito all’iniziativa che ha appoggiato sin dal primo istante. All'interno del Festival sarà dedicato uno piccolo spazio all'Associazione Marsia 360° per ripercorrere le precedenti edizioni del Fluvione Corto Festival che ha organizzato fino al 2017, attraverso proiezioni e contributi audiovisivi.
Direi che per esser sepolti, troppa terra ancora alziamo! Quello che secondo me è invece molto grave e forse sarebbe stato meglio non sapere è che il vice Sindaco Guido Ianni ( nonchè ex appartenente all’Associazione Marsia 360° e a questo punto direi anche ex amico) nel 2018 abbia chiesto Fondazione Carisap di Ascoli Piceno un finanziamento per una sua idea di festival portando avanti quanto realizzato e accreditato in 8 anni di Fluvione Corto Festival.
Non le nego che è stato dolorosissimo apprendere che si stesse organizzando una nuova edizione del festival senza il nostro coinvolgimento per sbaglio, in un bar.
Festival che se in questi anni ha avuto linfa vitale è solo grazie al volontariato e alla collaborazione di un gruppo ristretto di persone, alla rete di partner, amici, conoscenze, professionisti del settore che hanno creduto in questo festival e che hanno collaborato in modo del tutto gratuito o quasi gratuito alla manifestazione.
E’ in questo momento di profonda delusione ed amarezza mi sento di dover ringraziarli dal profondo del cuore. Un grazie speciale va alla presidente dell’Associazione Sonia Marcozzi. Immensa, che mi ha sempre dato fiducia e in questo mestiere mi ha insegnato davvero tanto, anche ad apprendere dagli errori, ma non poteva certo prepararmi a una delusione così grande.
Questo è un Festival che abbiamo organizzato con il sangue, con la pelle, con la pancia e con il cuore, e anche con tanti sacrifici economici, di tempo libero e di salute. Chi mi conosce sa bene anche quanta anima c'è in questo evento che per alcuni è già morto e sepolto. Non meritava questa fine.
Chiuderei qui per non dar spazio ad altre polemiche. Ci saranno sedi opportune e non mediatiche per appofondire il tutto.
…....
Comentários