top of page

Leoni e Ianni a scuola da Ruzzi

  • Angelo Gabrielli
  • 11 apr 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

Ruzzi, il sindaco che negli anni 60 prima delle elezioni portò a Sala i tombini per le fogne e dopo il voto le portò via. Ma mise un palo della luce e portò qualche carretta di breccia.

Sembra una storiella ma è la testimonianza di un modo di amministrare il paese che pensavamo di avere relegato al passato sepolto, non certo rimpianto. Erano i tempi in cui per accaparrarsi il voto di qualche famiglia, o paese, si portava qualche carretta di breccia o si metteva un palo di illuminazione pubblica in prossimità dell'abitazione di coloro di cui si voleva conquistare il voto. Tanto bastava. A volta bastava promettere, come a Sala, l'unico paese del comune di Roccafluvione sprovvisto di fogne, dove per costruire una nuova abitazione, oltre agli oneri di urbanizzazione dovuti al comune, e le spese previste per la costruzione, gli infissi, gli arredi, ci si deve dotare di una fossa settica il cui costo finale ammonta a circa 30.000 euro. Senza di questa non si costruisce, né si restaura un vecchio fabbricato. Chiedere a Gianfilippo e Marco Bucci che hanno recentemente costruito due abitazioni vicino a quella in cui sono nati e hanno vissuto i propri antenati. Anni di fatiche per superare le difficoltà burocratiche, fino all'interruzione dei lavori per la difficoltà di dotarsi di una fossa settica, importata poi dalla Germania, che avesse tutte le caratteristiche che la legislazione richiede. Certo, se ci fossero state le fogne sarebbe stato tuitto più facile e meno oneroso. "Se avessi saputo all'inizio di tutte le difficoltà che avrei incontrato in comune per portare a termine questa costruzione, non lo avrei mai iniziato" mi dice Gianfilippo.

Certo, non è colpa degli attuali amministratori se la legge prevede adempimenti e spese supplementari dovute alla mancanza di fogne, ma come pensano di favorire il recupero dei borghi montani, sempre più spopolati se chiunque volesse recuperare un vecchio fabbricato, non avendo la possibilità di scaricare in una fogna pubblica deve mettere in preventivo la spesa di decine di migliaia di euro per una fossa settica? Si può continuare a spendere i fondi per il recupero degli insediamenti rurali per interventi cosmetici quando ci sono frazioni, tra quelle di maggior interesse paesaggistico, dove mancano dotazioni di servizio essenziali come le fogne? Possibile che al nostro rabbiosissimo vicesindaco, tra una passeggiata e l'altra, non sia venuto mai in mente che nel 2020 lasciare una frazione senza fogne è una vergogna?

Gli amministratori uscenti del comune di Roccafluvione cinque anni fa, in campagna elettorale misero al centro del loro programma lo sviluppo del territorio basato sulla valorizzazione delle proprie risorse ambientali. Nulla di tutto questo è stato fatto. Certo, c'è stato il terremoto, che ha impegnato molte energie degli amministratori, ma alla fine, per la maggior parte dei comuni limitrofi questo è stato un'opportunità di sviluppo per le innumerevoli possibilità di reperire fondi che sono state messe a disposizione. Stupisce che in questa pioggia di finanziamenti il comune di Roccafluvione abbia acceso due mutui per complessivi 750.000 euro (circa) per realizzare una serie di interventi a pioggia nel centro storico e nelle frazioni, proprio a ridosso delle elezioni.... proprio come si faceva ai tempi della vecchia DC. Quando era ora di votare, c'era un pullulare di attività di cantonieri e operai comunali. Oggi non ci sono più i dipendenti comunali ma le varie ditte appaltatrici servono ancor meglio allo scopo.

E che dire di questi lavori? Andremo presto ad analizzarli in dettaglio, per il momento restiamo a Sala, dove gli ultimi 500 metri o poco più di strada di accesso al paese sono ancora brecciati. Sono decenni che i residenti se ne lamentano. Considerate, ad esempio, che la strada passa appena sopra i fabbricati. E che succede d'estate quando non piove per settimane? Ogni auto che passa solleva una fitta coltre di polvere bianca che si deposita sulle finestre, i balconi, e anche all'interno delle abitazioni quando le imposte sono aperte per il caldo. In fondo si sarebbe trattato di poco più di 500 metri di strada. Ma ecco che con i mutui accesi dall'amministrazione finalmente mette in cantiere l'asfaltatura di questo tratto. Ma.... sorpresa! vengono asfaltati solo poco più di un centinaio di metri, il tratto che costeggia il paese. Il resto della strada, per una buona metà pianeggiante continuerà a riempirsi di buche dopo ogni stagione di piogge. E magari, alle prossime elezioni ci diranno che ne asfalteranno altri 50 metri. Desolante.

Ma non è tutto per quanto riguarda Sala. Durante gli eventi meteriologici del 2013, numerose frane si abbatterono sulla strada comunale che da Sala porta al fosso di Metterì, sotto Piandelloro, impedendo l'accesso ai castagneti di tutto il paese. Le frane sono diverse, di piccola entità, salvo una dove massi alti 2 o 3 metri sono caduti sulla carreggiata. Per rimuoverli non basta una ruspa, serve la dinamite.

Fu fatta la segnalazione all'allora sindaco Formica a cui, dopo pochi mesi, subentrò Leoni. Fu mia cura, non appena eletta la nuova amministrazione segnalare il problema ai due consiglieri di maggiore competenza, colui che si interessava delle strade e il consigliere eletto in zona. Promisero di occuparsene subito. Dopo un paio di anni accompagnai personalmente uno di loro a fare un sopralluogo. Poco meno di un anno fa il sindaco mi disse che non ne sapeva niente.... Risultato: la strada è ancora ostruita. Tutti i castagneti di Sala, e il patrimonio boschivo sono ancora, a distanza di 7 anni, inaccessibili. Per la cronaca, la strada era percorribile sia con trattori che con fuoristrada.

E questa sarebbe stata l'amministrazione che avrebbe dovuto guidare il territorio alla rinascita.


 
 
 

Comments


Also Featured In

    Like what you read? Donate now and help me provide fresh news and analysis for my readers   

Dona con PayPal

© 2023 by "This Just In". Proudly created with Wix.com

bottom of page